“Il Governo, dando concreto seguito alla disponibilità a proseguire il confronto sull’ex Ilva, riaffermata in occasione dell’incontro di ieri, ha convocato le organizzazioni sindacali per martedì 18 novembre, alle ore 15,00, presso la Sala Verde di Palazzo Chigi, al fine di riprendere il dialogo sulle prospettive occupazionali dei lavoratori del Gruppo”. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
“Piena disponibilità a riprendere subito il confronto al fine di salvaguardare al meglio i lavoratori, come giustamente chiedono i sindacati, anche in questa fase di transizione”, ha dichiarato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso. “Questa sfida è così difficile e importante che dobbiamo affrontarla insieme. E certamente non possono essere i lavoratori a pagarne il conto”.
E questa mattina, a margine dell’Assemblea dell’Anci in corso a Bologna, Urso torna sul tema. “Possiamo discutere sicuramente sulle conseguenze per quanto riguarda i livelli di cassa integrazione e siamo su questo assolutamente disponibili a concordarli con i sindacati”. Il tavolo sull’ex Ilva, continua il Ministro, “è già a Palazzo Chigi”, coordinato dal sottosegretario Mantovano “e vi partecipano i ministri competenti, non solo il ministro delle Imprese e del Made in Italy. Quindi io credo che sia utile un confronto nel merito, come sempre abbiamo avuto con i sindacati, come sempre abbiamo assicurato ai sindacati e alle imprese in questi tre anni con centinaia di riunioni, diverse decine al giorno, su ogni tavolo, su quelle di crisi come quelli di sviluppo, e lo stesso è nostra intenzione fare tanto più in questo caso così importante, difficile, ma decisivo, che riguarda quello che era il primo impianto siderurgico d’Europa”. Alla luce di una sfida “così difficile e importante”, aggiunge, c’è bisogno del “concorso attivo, propositivo, costruttivo da parte di tutti e certamente da parte dei sindacati che ho sempre volentieri ascoltato e col quali abbiamo lavorato benissimo in questi tre anni” ha continuato.
“Nel merito specifico, i commissari hanno ritenuto di presentare una proposta operativa per la gestione transitoria sino al mese di febbraio che consenta di fare le manutenzioni assolutamente necessarie all’unico altoforno attualmente in funzione, perché l’altro è ancora sotto sequestro probatorio da parte della Procura – credo che le perizie siano appena iniziate – e a un altro altoforno che era stato chiuso durante la precedente gestione di Mittal, in modo che con questo piano operativo si possono fare appunto le manutenzioni necessarie a questi due altoforni per aumentare la capacità produttiva ma anche soprattutto per tutelare la sicurezza dei lavoratori. Oltre ai due altoforni il piano operativo presentato dai commissari prevede infatti la manutenzione di diversi impianti cosiddetti a valle” ha ricordato Urso.




























