“Una misura ideologica, un blitz delle quattro del mattino che non porterà un centesimo allo Stato. Ma che avrà come conseguenza la perdita di quasi 20mila posti di lavoro”. Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, prevede un futuro nero per l’industria farmaceutica per la misura che introduce l’obbligatorietà della prescrizione del principio attivo di un farmaco, ferma restando “la facoltà” del medico di indicare il farmaco di marca.
“Altro che spending review, così si sterminano le fabbriche. Chi lo ha deciso se ne assuma la responsabilità”, afferma in un’intervista a Il Sole 24 Ore, aggiungendo che ora le imprese si domandano: “Perchè produrre in Italia se il mio farmaco in Italia è discriminato?”.
Scaccabarozzi sottolinea che “tra le prime 15 industrie sul mercato, ben 5 sono di grossi genericisti che crescono del 26% l’anno. E comunque lo Stato, brand o no, rimborsa la stessa cifra e non risparmia nulla. E a chi dice che senza generici i prezzi non scenderebbero, rispondo che senza la ricerca non ci sarebbero i generici”.