E’ stato raggiunto ieri l’accordo per il rinnovo contrattuale del settore tessile, abbigliamento e calzature. Valeria Fedeli, segretario generale della Filtea Cgil, quali sono i punti qualificanti?
Prima di tutto il salario dei lavoratori: abbiamo ottenuto 94 euro medi di aumento, contro una richiesta di 95, per un periodo di 24 mesi. Questo è fondamentale, dato che molte categorie hanno contrattato l’allungamento del biennio economico.
E sulla parte normativa?
Crescono i diritti individuali. Faccio un esempio: viene introdotta la possibilità di utilizzo cumulato delle 4 settimane di ferie, più eventuali riposi compensativi. I lavoratori con famiglia lontana, soprattutto gli extracomunitari, in questo modo potranno essere assenti retribuiti fino a un mese e mezzo.
Ci parli della flessibilità.
In tema di orari c’è una soluzione condivisa: il contratto accoglie la necessità delle imprese di agire sul mercato globale, in condizioni non sempre programmabili, ma la concilia anche con le esigenze degli addetti. Abbiamo analizzato insieme il nodo della competitività per arrivare a questo risultato.
Avete investito molto sulla contrattazione aziendale.
E’ una scelta politica importante, quella di includere il secondo livello, perché introduce nuove materie in sede negoziale e prefigura un modello diverso di relazioni industriali. Ci impegniamo a definire linee guida specifiche per modalità e contenuti degli accordi locali: in azienda sarà possibile non solo negoziare, ma anche firmare intese su temi prioritari.
Quali in particolare?
Politiche di sviluppo, competitività, mercato del lavoro, formazione, orari, salute e sicurezza. Penso sia chiara la volontà di cogliere le opportunità territoriali e adeguare gli accordi alle caratteristiche specifiche delle imprese; l’obiettivo è gestire il settore valorizzando le diversità.
A proposito di imprese, come hanno risposto?
Molto bene. Hanno accettato di parlare di secondo livello e territorio, è stato un passo consapevole che dimostra una cultura negoziale positiva. E c’è anche un’altra novità, che si collega alla trattativa tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria.
Ovvero?
Se troveranno l’accordo sulla riforma dei contratti, ci riuniremo entro 30 giorni per armonizzare subito il nostro Ccnl. I tessili sono gli unici che hanno inserito il secondo livello in piattaforma, adesso sono pronti a recepire il nuovo modello contrattuale.
Intanto arriva un rinnovo molto positivo.
Il contratto ha svolto bene il suo ruolo, ma è meglio fare un discorso relativo: siamo soddisfatti dell’accordo, che però da solo non basta per sostenere pienamente il comparto.
Che altro serve?
Bisogna sviluppare la contrattazione territoriale e sollecitare l’azione del Governo, che deve ancora ridurre il prelievo fiscale su pensionati e lavoratori dipendenti.
12 giugno 2008
Emanuele Di Nicola
























