“Il mercato dell’auto nel 2012 si chiuderà con un volume di vendite di 630mila unità in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni, a 1.370.000 vetture”. Questa la stima di Federauto rispetto ai dati resi noti oggi dal ministero dei Trasporti sulle immatricolazioni ad agosto. Questo si tradurrà in un minore gettito di Iva e altre imposte stimato in 3 miliardi di euro, oltre a un probabile calo occupazionale di circa 220.000 unità in un settore che occupa, con l’indotto, 1.200.000 addetti.
“Il governo tecnico – ha detto il presidente Filippo Pavan Bernacchi – ha bersagliato il mondo dei trasporti con una miriade di tasse e balzelli. Eppure le auto, i veicoli commerciali e i camion, servono alle persone sopratutto per andare a lavorare, o a lavorare. Sale la spesa delle famiglie, la pressione fiscale sulle partite iva, si riducono i consumi, si uccidono le aziende e quindi l’occupazione”. “Forse – prosegue – con questa ricetta l’Italia si salverà, come ha promesso il Premier Monti, ma se continuerà l’immobilismo del Governo la filiera dell’automotive probabilmente no. E con essa sparirà una mucca da latte che porta il 16,6% delle entrate fiscali nazionali. Assurdo e incomprensibile.”
Federauto auspica che il ministro Passera dia seguito urgentemente all’impegno di convocare le associazioni dell’automotive per ricercare delle soluzioni. (LF)
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