“Ci rendiamo conto che abbiamo fatto una richiesta importante, non lieve, che implica dei sacrifici per i lavoratori. Ma è una richiesta che apre una prospettiva, perché è finalizzata alla ristrutturazione dell’azienda e al termine ci sarà il rientro di tutti i lavoratori nello stabilimento”. Lo ha detto il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, nel corso dell’incontro di oggi al ministero del lavoro sulla richiesta di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione.
“Voglio ribadire la volontà precisa di Ilva ad applicare l’Aia – ha aggiunto Ferrante – Abbiamo già iniziato ad applicarla. Sono in corso i lavori e abbiamo fatto ordini per interventi importanti che richiedono cospicui investimenti. Lo stiamo facendo avendo vissuto una situazione di evidente difficoltà per l’azienda. A novembre ci hanno sequestrato i prodotti che avevamo nello stabilimento per un valore iniziale di 900 milioni di Euro e abbiamo subito un blocco di due mesi. Ma stiamo risalendo la china, con molta pazienza e serietà”.
Ferrante ha spiegato che l’azienda ha elaborato “un piano industriale che prevede la piena applicazione dell’Aia e siccome si prevede il fermo di impianti durante i lavori, da qui la richiesta di cassa integrazione straordinaria collegata a questi fermi. In questa richiesta abbiamo esposto il numero massimo di lavoratori coinvolti nei prossimi due anni. Questi numeri massimi potrebbero anche non essere mai raggiunti”.
“Auspico – ha concluso – un confronto sereno, reale, nell’interesse dei lavoratori, dell’ambiente e anche dell’azienda che guarda al futuro a testa alta”. (LF)
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