“Ilva e Lucchini e, anche se per ragioni diverse, la stessa Acciai Speciali di Terni, sono in una sorta di ‘sospensione proprietaria’ che già di per sé dice quanto sia delicato questo passaggio in cui è indispensabile da parte del governo qualche elemento in più di visione strategica e di politica industriale e qualche timidezza in meno nel ridefinire il profilo di un nuovo intervento pubblico in economia”. Questo è quanto hanno affermato in una nota congiunta Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom, e Gianni Venturi, responsabile per la siderurgia. “Per tanti versi, si legge nella nota, rischiano di riprodursi le condizioni che a fine degli anni ’70 hanno portato alla scomparsa della chimica di base: dalla congiuntura economica globale, ai problemi giudiziari, alle incertezze negli assetti proprietari”. In un quadro del genere, Piombino non deve chiudere “perché a Piombino si possono sperimentare nuove tecnologie e nuovi impianti e si deve valorizzare, fino in fondo, l’accordo di programma che consentirà all’area portuale di diventare un hub di riferimento decisivo per l’insieme della siderurgia italiana e per le integrazioni con la cantieristica navale”. Da qui la necessità di definire rapidamente un quadro di investimenti, a cominciare dalle risorse che la Banca europea può mettere a disposizione dentro il Piano europeo per la siderurgia. “Queste sono le ragioni e le speranze dello sciopero di domani, hanno concluso i sindacalisti, e la Fiom nazionale sostiene la lotta dei lavoratori della Lucchini di Piombino e degli altri stabilimenti del gruppo: a Condove, a Trieste, a Lecco si tengono infatti, in contemporanea, assemblee in sciopero nella consapevolezza di una comune prospettiva”.
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