La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha incontrato il vice presidente del Centro Culturale Islamico, ambasciatore del Marocco in Italia, Hassan Abouyoub e il segretario generale, Reduan Abdellah, nel corso della sua visita alla Moschea di Roma (la più grande d’Europa), questa mattina.
“La Cisl è una organizzazione laica che ha migliaia di iscritti di religione musulmana”, dichiara la Furlan. “Anche per questo noi stiamo dedicando come sindacato molta attenzione al tema dell’integrazione e delle politiche contrattuali, necessarie a tutelare i diritti e rappresentare i bisogni di tanti immigrati che vivono e lavorano nel nostro paese.”
La Furlan, accompagnata nella visita dal presidente dell’Anolf Cisl, associazione nazionale oltre e frontiere, Mohamed Saady, ha ribadito l’impegno della Cisl per “costruire un sindacato pluralista e multietnico sotto tutti i punti di vista, rafforzando l’Anolf e garantendo dal prossimo Congresso la presenza delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati in tutti gli organismi della Cisl.”
“Integrazione – continua Furlan – non significa abbandonare la propria cultura. Al contrario bisogna favorire le ragioni del dialogo multietnico e multireligioso perché quando ci si conosce si impara soprattutto a condividere gli aspetti comuni che uniscono le persone al di là della loro nazionalità o religione.”
Nel corso del suo intervento, la Furlan ha insistito sul tema della centralità della formazione e della scuola “che è uno strumento formidabile per la diffusione di una cultura dell’integrazione, insieme al ruolo del lavoro e della contrattazione per coniugare meglio i diritti ed i bisogni dei lavoratori immigrati con le esigenze delle imprese”. Inoltre, la Furlan ha ricordato che “l’Italia è un paese di migranti , ciascuno di noi ha avuto un parente nella propria famiglia che è dovuto emigrare per cercare lavoro. Per questo tutti siamo chiamati a dare un contributo al processo di accoglienza pacifica ed all’opportunità di un futuro migliore a tutti quelli che scappano dalla guerra, dalla fame e dalle persecuzioni.”
Gli esponenti del Centro Culturale Islamico, “divenuto oggi un punto di riferimento per tutti i Musulmani d’Italia”, hanno ringraziato la Cisl per l’incontro ed hanno ribadito l’importanza di riconoscere i diritti civili e la libertà religiosa nel nostro paese, insieme alla necessità di regolare meglio i rapporti tra la comunità islamica e lo stato italiano.