Le ferite della crisi sono ancora aperte, c’è ancora molto da ricucire, ma l’Italia non è più il fanalino di coda dell’Europa. Parola del presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, che nel corso del suo intervento all’Assemblea congiunta dell’Associazione Industriali di Novara, di Confindustria Alessandria e Confindustria Vercelli Valsesia, ha così rassicurato: “Se siamo riusciti a risalire questa china è perché lo abbiamo fatto insieme, prima lezione che non possiamo dimenticare. E’ una base di partenza per andare avanti, non si tratta di un risultato compiuto”.
Gentiloni rivendica quindi i risultati positivi fino ad adesso conseguiti, “per chi non se ne fosse accorto, che ci sono altri paesi europei che hanno per il 2017 una crescita tendenziale più bassa dell’Italia e tra questi, e non me ne compiaccio, c’è un grande paese europeo che ha deciso di uscire dall’Ue e forse tra queste due cose c’è un collegamento”.
L’avviso è rivolto in particolare a chi reclama l’uscita dall’Ue come possibilità di trovare “praterie inesplorate e straordinariamente positive”.
Per il premier, il futuro non è solo carico di rischi e minacce, ma riserva cambiamento anche nel paesaggio del lavoro. Tuttavia, avverte, sebbene le opportunità per questo passaggio siano “straordinarie”, sarà comunque opportuno saperle gestire “investendo sulla qualità e facendo gioco di squadra. E’ vero che l’unione fa la forza”.
Per questi motivi, “una eurozona che cresce stabilmente non è un cruccio – aggiunge Gentiloni -, ma un’opportunità da cogliere” e “il compito del governo è accompagnare questo processo e rafforzarlo, rassicurare la comunità: non è il tempo di disperdere e di lapidare i risultati raggiunti”.
Tra le priorità del governo spicca il lavoro dei giovani nelle regioni del Mezzogiorno. “Dobbiamo dare una scossa a un problema che non possiamo permetterci di rendere cronico – conclude il premier -, deve essere un problema modificabile con politiche attive. Se vogliamo imprese qualificate e all’altezza delle sfide dobbiamo dare grande spazio ai giovani”.
E.M.