Sono ormai tredici anni che il 28 aprile si celebra la “Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro”. Istituita dall’Organizzazione internazionale del lavoro, è diventata un appuntamento per i sindacati internazionali per ricordare la strage continua che si consuma in ogni paese: 300 milioni di incidenti all’anno, più di 1,3 milioni mortali, e circa 160 milioni di casi di malattie professionali. Per il 2015 Cgil, Cisl e Uil hanno voluto allargare la ricorrenza alla lotta alle sostanze cancerogene e alla messa al bando totale dell’amianto. In particolare sull’asbesto, i sindacati nazionali sollecitano la presidenza del Consiglio dei ministri al varo del Piano nazionale amianto, e invitano tutte le strutture territoriali a fare pressioni sulle proprie Regioni di appartenenza al fine di organizzare conferenze regionali sul tema entro la fine dell’anno.
“La data del 28 aprile è diventata un punto di riferimento importante. Da tempo è entrata nelle nostre priorità, con la caratteristica peculiare della lotta all’amianto” spiega Claudio Iannilli, responsabile delle Politiche amianto per la Cgil nazionale. “Tutte le iniziative – continua – organizzate a sostegno della Giornata mondiale sono unitarie, come sono unitarie le piattaforme sindacali regionali sull’amianto che, a oggi, abbiamo presentato in Piemonte, Lombardia, Campania e Umbria, mentre in Emilia stiamo appunto lavorando per renderla unitaria”. Ma la lotta all’amianto si articola in azioni su più fronti: “In due regioni abbiamo presentato dei disegni di legge, con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani è ormai in via di definizione un protocollo sul tema. E non vanno dimenticati i risultati raggiunti con il governo, con l’allargamento del Fondo per le vittime, lo stanziamento di 135 milioni per le bonifiche, il raddoppio dei termini della prescrizione per il reato di disastro ambientale”.
Nel 2014 in Italia sono morti 660 lavoratori, di cui 140 in edilizia, mentre dall’inizio dell’anno sono 185 i morti dei quali 38 nei cantieri. “Questi dati mostrano chiaramente come il settore delle costruzioni resta tra quelli più colpiti non solo dagli incidenti, 20% del totale, ma anche dal fenomeno delle malattie professionali che negli ultimi anni sono aumentate del 50% – sottolineano i tre segretari nazionali responsabili per la sicurezza a livello nazionale Francesco Sannino (FenealUil), Franco Turri (Filca Cisl), Ermira Behri (Fillea Cgil) – un dramma sociale su cui si deve intervenire con urgenza.”
“Dobbiamo affermarlo con grande fermezza – sottolinea il sottosegretario di stato al lavoro Teresa Bellanova –. La salute e la sicurezza sul lavoro costituiscono un paradigma inderogabile che non possiamo permetterci il lusso di eludere. Lo dico come rappresentante di questo governo e anche sulla base del grande impegno profuso in questi mesi per affrontare, tentando di risolvere, numerose crisi industriali lavorando insieme ai datori di lavoro, alle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, ai lavoratori. Le stesse componenti che si ritrovano nell’Ilo, l’organismo delle Nazioni Unite, di cui apprezziamo le parole espresse dal suo Direttore, Guy Ryder, nel messaggio che ha dedicato alla giornata odierna.”