La Fim Cisl chiama a raccolta centinaia di delegati, lavoratori, cassintegrati, delle aziende in crisi dell’industria metalmeccanica del paese, il prossimo 30 settembre per “un grande presidio sotto Palazzo Chigi a Roma, per suonare la sveglia alla politica e al Governo”.
Una mobilitazione “necessaria – si legge in una nota del sindacato – perché, se da una parte apprezziamo l’impegno dei ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro nella gestione delle singole vertenze, dall’altra è necessario che politica, parlamento e il governo, affrontino una volta per tutte i veri nodi competitivi (infrastrutture e costo dell’energia, costo del denaro e credito, giustizia e regole certe, ecc.) che sono all’origine delle più importanti crisi del paese”.
A questo “si aggiungono poi gli ammortizzatori in scadenza per migliaia di lavoratori e che rischiano di diventare l’emergenza sull’emergenza”.
Secondo la Fim Cisl “bisogna agire, è ora che governo e Parlamento comincino a dire quale politica industriale intendono promuovere per l’Italia, senza perdere altro tempo prezioso”.
Per il segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, la mobilitazione ha l’obiettivo di “portare la crisi dell’industria sotto i Palazzi, perché se non si agisce subito rischiamo di perdere un patrimonio enorme della nostra industria metalmeccanica italiana fatta di: competenze, eccellenze e saperi e non ce lo possiamo permettere”.
F.P.