• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
sabato, 27 Dicembre 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Arriva la proposta di legge Pd sul salario minimo

    Salario minimo: la Consulta non entra nel merito. La questione resta confinata agli appalti pubblici

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La contrattazione che vogliamo, le linee guida proposte dalla Filctem

    Colpo di freno della Cassazione: le aziende non possono sostituire il CCNL a piacimento

    Istat, dal Senato via libera a Blangiardo nuovo presidente

    L’ottimismo dell’Istat vs lo scetticismo della realtà

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il richiamo della foresta di Giorgia

    Dalle banche alla cultura, fino alla Rai, la strategia della destra è assicurarsi tutta la posta

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Sindacati, mobilitazione dei lavoratori della vigilanza privata

    Pegaso Security Spa, proclamato un nuovo stato di agitazione. I sindacati: storia di una gestione rovinosa, nessuna certezza sulle retribuzioni

    La filastrocca di Hal

    Formazione e Intelligenza Artificiale, il Rapporto di European Schoolnet

    Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

    Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

    L’anno nero della moda, tra crisi, trasformazioni e magistratura

    L’anno nero della moda, tra crisi, trasformazioni e magistratura

    Whoolrich, sindacati: stato di agitazione contro i licenziamenti mascherati

    Whoolrich, sindacati: stato di agitazione contro i licenziamenti mascherati

    Natuzzi, dietrofront sull’accordo del 2013, a rischio 1.300 lavoratori

    Natuzzi, Mimit: presentato il Piano di rilancio. Sindacati: inaccettabili 479 esuberi dopo 24 anni di ammortizzatori

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa Sanpaolo-sindacati, firmato l’accordo sul contratto di secondo livello

    Trasporto ferroviario merci, Fit-Cisl:”firmato il rinnovo del contratto aziendale di Medway”

    Trasporto ferroviario merci, Fit-Cisl:”firmato il rinnovo del contratto aziendale di Medway”

    Unindustria sigla convenzione con Federturismo su welfare aziendale

    Turismo, Manageritalia e Federalberghi rinnovano il Ccnl Dirigenti

    Sport, rinnovato il contratto collettivo di settore, aumento economico a regime per IV livello di 200 euro

    Sport e salute, approvata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto, aumenti del 12% più arretrati per 2.000 lavoratori

    Il report Cgil sullo stato di attuazione della Missione Salute del Pnrr

    La congiuntura flash di Confindustria – Dicembre 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Arriva la proposta di legge Pd sul salario minimo

    Salario minimo: la Consulta non entra nel merito. La questione resta confinata agli appalti pubblici

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La contrattazione che vogliamo, le linee guida proposte dalla Filctem

    Colpo di freno della Cassazione: le aziende non possono sostituire il CCNL a piacimento

    Istat, dal Senato via libera a Blangiardo nuovo presidente

    L’ottimismo dell’Istat vs lo scetticismo della realtà

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il richiamo della foresta di Giorgia

    Dalle banche alla cultura, fino alla Rai, la strategia della destra è assicurarsi tutta la posta

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Sindacati, mobilitazione dei lavoratori della vigilanza privata

    Pegaso Security Spa, proclamato un nuovo stato di agitazione. I sindacati: storia di una gestione rovinosa, nessuna certezza sulle retribuzioni

    La filastrocca di Hal

    Formazione e Intelligenza Artificiale, il Rapporto di European Schoolnet

    Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

    Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

    L’anno nero della moda, tra crisi, trasformazioni e magistratura

    L’anno nero della moda, tra crisi, trasformazioni e magistratura

    Whoolrich, sindacati: stato di agitazione contro i licenziamenti mascherati

    Whoolrich, sindacati: stato di agitazione contro i licenziamenti mascherati

    Natuzzi, dietrofront sull’accordo del 2013, a rischio 1.300 lavoratori

    Natuzzi, Mimit: presentato il Piano di rilancio. Sindacati: inaccettabili 479 esuberi dopo 24 anni di ammortizzatori

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa Sanpaolo-sindacati, firmato l’accordo sul contratto di secondo livello

    Trasporto ferroviario merci, Fit-Cisl:”firmato il rinnovo del contratto aziendale di Medway”

    Trasporto ferroviario merci, Fit-Cisl:”firmato il rinnovo del contratto aziendale di Medway”

    Unindustria sigla convenzione con Federturismo su welfare aziendale

    Turismo, Manageritalia e Federalberghi rinnovano il Ccnl Dirigenti

    Sport, rinnovato il contratto collettivo di settore, aumento economico a regime per IV livello di 200 euro

    Sport e salute, approvata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto, aumenti del 12% più arretrati per 2.000 lavoratori

    Il report Cgil sullo stato di attuazione della Missione Salute del Pnrr

    La congiuntura flash di Confindustria – Dicembre 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Approfondimenti - Analisi - Vaccini: la schizofrenia delle parti sociali

Vaccini: la schizofrenia delle parti sociali

di Adriano Fabris
16 Settembre 2021
in Analisi
La Cgil di Roma lancia la campagna di vaccinazione anti Covid-19 degli over 80

Vista l’attualità del tema nel dibattito politico, economico e sociale, pubblichiamo in anticipo il contenuto del professor Adriano Fabris che potrete trovare nell’edizione 2021 dell’Annuario del lavoro.

 

Stupisce un po’, di questi tempi in cui la polemica fra pro-vax e no-vax si estende anche alle relazioni industriali, il fatto che non venga adeguatamente evidenziata la notizia che proprio la necessità di produrre una maggiore quantità di vaccini sta comportando un sensibile aumento dell’occupazione nel comparto farmaceutico. Ciò riguarda anche l’Italia. A fine luglio del 2021 è stata diffusa la notizia della trattativa fra Moderna e il governo italiano per produrre ad Anagni i vaccini anti-Covid di ultima generazione. E non si tratta di un caso isolato. Soprattutto, ciò non riguarda solamente il ciclo produttivo di aziende altamente specializzate e l’aumento della loro capacità occupazionale. A tali aziende infatti si aggiungono, tanto per fare alcuni esempi, anche quelle che fabbricano i macchinari ad alta tecnologia usati nelle varie fasi di produzione dei vaccini, quelle che producono le fiale che li contengono, nonché altro materiale medico, e le imprese addette allo stesso infialamento del prodotto finito, al suo stoccaggio e immagazzinamento.

Certo: si tratta di una magra consolazione per coloro che, proprio a causa del Covid-19, il lavoro lo hanno perso. Inoltre, quello richiesto dal comparto farmaceutico è un lavoro che richiede una formazione molto specifica, a cui non sempre l’università italiana è in grado di far fronte: ecco perché è difficile reperire nuovi addetti nel settore. Più in generale, poi, è chiaro che i dati sull’aumento degli occupati, qui, non compensano i danni all’occupazione che in altri settori, meno specializzati, la pandemia ha provocato. Si tratta però di un esempio importante in direzione di quel riposizionamento che nel mercato del lavoro bisogna compiere se si vuole ripartire e assecondare i segnali di ripresa che, fortunatamente, si stanno moltiplicando. Anzi: è un segno indicativo del fatto che il lavoro per i vaccini – chiamiamolo così – è in costante crescita: non solo all’estero, ripeto, ma anche in Italia.

Di questo e di altri aspetti analoghi, però, si tiene poco conto nel dibattito pubblico relativo ai vaccini. Esso infatti, soprattutto per come viene condotto attraverso i media, si concentra soprattutto sui fruitori, reali o possibili, di questo rimedio alla pandemia: l’unico rimedio efficace, per il momento, a disposizione. È all’interno di tale scenario che ha acquisito sempre più rilievo il dibattito tra chi è a favore e chi è contrario ai vaccini, o che comunque manifesta una diffidenza a riguardo. Ed è a partire da qui che emerge l’altra questione decisiva: quella relativa al modo in cui la vaccinazione, estesa a tutti i soggetti con essa compatibili, può consentire una ripresa in sicurezza delle varie attività lavorative.

Dal tema del lavoro per i vaccini si passa dunque alla questione dei vaccini per il lavoro, cioè ai vaccini considerati come condizione della ripresa. Si tratta anzitutto di una questione che, nel dibattito pubblico, viene sviluppata in maniera conforme a quella che nella mentalità comune è l’immagine che, soprattutto nei paesi occidentali, ciascuno ha di sé. Qui, infatti, il benessere psicofisico dell’essere umano, considerato nella sua individualità chiusa e autosufficiente, è ritenuto il principale valore da perseguire, la condizione fondamentale per una vita degna di essere vissuta, l’elemento da salvaguardare a ogni costo. Il raggiungimento e il mantenimento di tale benessere è considerato anzi un diritto a cui ciascuno può legittimamente aspirare. Di più: è inteso come qualcosa di cui bisogna pretendere l’ottenimento.

Si tratta di una pretesa che trova implicita legittimazione facendo riferimento a uno strano connubio. Sul dettato della Costituzione italiana, che pone il lavoro a fondamento della nostra Repubblica, s’innestano infatti alcune suggestioni tratte dalla Dichiarazione d’indipendenza americana, che attribuisce alla felicità individuale la qualifica di diritto costituzionalmente garantito. In ogni caso una cosa sembra chiara: se non siamo noi che possiamo garantirci il benessere a cui abbiamo diritto, ce lo deve garantire – in una funzione quasi di supplenza materna – la stessa società.

Si comprende dunque perché il tema della vaccinazione è affrontato, per lo più unilateralmente, come una questione relativa all’esercizio della propria libertà. Certo: non sempre è chiaro in quale senso, qui, il termine “libertà” dev’essere inteso. Non è precisato, cioè, se si tratta di una libertà da ogni vincolo che uno Stato o un’opinione dominante starebbe imponendo a tutti, oppure di una libertà che permette di fare davvero quelle cose che senza tali vincoli non sarebbe possibile attuare. E soprattutto non sono affatto considerate le conseguenze a livello collettivo dell’esercizio della libertà individuale, né il fatto che ritiene di agire liberamente anche chi di tali conseguenze tiene conto e proprio perciò, sempre liberamente, decide di autolimitarsi.

Considerando tutti questi modi di esprimere il proprio essere liberi, ciò che ne consegue è un quadro complesso, spesso confuso. Bisognerebbe dunque fare chiarezza. E invece, il più delle volte, non servono certo allo scopo le prese di posizione di alcuni fra coloro che sarebbero propriamente chiamati a fornire orientamento: si tratti di filosofi o di scienziati.

Non intendo tuttavia soffermarmi sulle polemiche da essi provocate, né desidero esserne risucchiato, a rischio di alimentarle ulteriormente. Voglio però sottolineare che chi vi ha partecipato ha seguito un approccio unilaterale, che ha spesso monopolizzato, purtroppo, il modo in cui ci si è posti di fronte alla pandemia e si è ritenuto di dover fare i conti con essa. Di conseguenza, intervenendo sull’opinione pubblica e contribuendo a fornire una cassa di risonanza per alcune idee più o meno giustificate che in essa si venivano formando, i sostenitori delle varie tesi contrapposte hanno finito per dire la loro, implicitamente, anche sulla possibilità di ripresa del nostro paese e sui modi di favorirla attraverso una gestione delle problematiche concernenti il mondo del lavoro.

È già stato rilevato, in alcuni interventi apparsi sul «Diario del lavoro», come la somministrazione dei vaccini sia stata un’occasione mancata per il rilancio e lo sviluppo delle relazioni industriali, grazie al fatto che proprio a tale scopo poteva essere sfruttata la necessità di gestire l’emergenza. Il tema della vaccinazione è stato per lo più oggetto non tanto di un confronto negoziale, riguardo per esempio alle modalità e alle forme in cui tale vaccinazione poteva essere eseguita, bensì, come in altri casi, di una vivace contrapposizione. E se il fatto non sorprende, in un’epoca di polarizzazione e di estremismi senza mediazione, esso comunque ha provocato ulteriori tensioni rispetto a quelle a cui ho già fatto riferimento: utili certo per vendere qualche copia di giornale in più, ma non sempre per favorire un modo di pensare condiviso.

L’impressione generale, in questo caso così come in altri, è che si voglia che alla fine sia qualcun altro a decidere. Il decisore chiamato in causa è ovviamente il Presidente del Consiglio, a cui viene delegata in questo specifico caso la responsabilità di optare per l’obbligo vaccinale. Mario Draghi, a sua volta non si sottrae a tale incombenza, e dichiara esplicitamente che «le cose vanno fatte perché si deve, anche quando sono impopolari». Si tratta di una dichiarazione significativa. Con tali parole, infatti, egli rompe con un costume politico ormai trentennale, per cui le decisioni sono prese non tanto sulla base di un progetto politico o di quello che è oggettivamente l’interesse del paese, ma a seguito di un sondaggio e sempre facendo in modo di non contraddire gli umori dell’opinione pubblica, o almeno della sua componente maggioritaria. Ma soprattutto con tale atteggiamento finisce per sgravare le parti sociali dall’onere della decisione e dalla necessità di mediare per rendere tale decisione effettivamente applicabile.

Tutto ciò è pericoloso. Lo è per vari motivi. Anzitutto per il fatto, come dicevo, che così si determina una vera e propria cessione di responsabilità da parte dei soggetti coinvolti. Mi riferisco specificamente agli imprenditori e ai sindacati. La responsabilità è quella di gestire la situazione di emergenza, di operare la necessaria contrattazione sulle questioni oggetto di contesa e di giungere, infine, a un risultato condiviso. È in gioco, in altre parole, la possibilità delle parti sociali di cooperare, fra loro e con il governo, alla soluzione di un problema reale. È in gioco la capacità di assumere davvero l’iniziativa, perseguendo un esito comune, rivendicando ciascuno la propria autonomia e salvaguardando le esigenze dei propri rappresentati. Invece, nello scenario che abbiamo sotto gli occhi, quest’autonomia si è trasformata nella rivendicazione di un diritto astratto, l’iniziativa è diventata il più delle volte solo mediatica e il problema sembra risolversi solo nell’accesso, o meno, a una mensa aziendale di persone munite, oppure no, di green pass.

Ne risulta, di fatto, quella delega a un decisore esterno di cui parlavo. Con tutti i rischi, evidenti, che ciò comporta. Tale delega, certamente, può risultare comoda. Di più. Essa risulta conforme e sinergica alla politica che il governo finora ha seguito. Si è trattato di un percorso animato – oserei dire – da un intento pedagogico. È iniziato con una moral suasion riguardo alla necessità di vaccinarsi, è continuato introducendo progressivamente una serie di restrizioni nella vita quotidiana e nell’accesso agli spazi pubblici per chi non lo fa, e si è concluso con l’obbligo del possesso di un certificato di vaccinazione per svolgere il proprio lavoro, sia nel comparto pubblico che in quello privato.

È chiaro che, prima o poi, ci si accorge della strategia che sta alla base di questo processo. È come se venisse piano piano tolta l’acqua a un pesce. E dunque è comprensibile che intellettuali abituati a ragionare astrattamente interpretino tale situazione come un attacco alle libertà fondamentali dell’individuo. Non si tiene conto però, in queste prese di posizione, del fatto che una decisione riguardo alla gestione della pandemia va presa, nell’interesse non già del singolo individuo ma della società intera. E se, come abbiamo visto, le parti sociali, e più in generale le varie componenti delle nostre comunità, non sempre sono in grado di giungere a soluzioni condivise, allora la delega a un’istanza ulteriore finisce per essere inevitabile. Meno male, d’altronde, che qualcuno la responsabilità di decidere se la assume.

Ci troviamo dunque di fronte a una situazione un po’ schizofrenica. Da una parte si rivendica la libertà individuale, in maniera astratta e in forme spesso incapaci di realizzarsi tenendo conto delle esigenze e della libertà altrui. Dall’altra si rinuncia surrettiziamente a questa libertà non prendendosi la responsabilità di decidere e anzi lamentandosi se qualcun altro lo fa per noi. Si tratta di un esempio, a ben vedere, di quell’immaturità che affligge il nostro corpo sociale e che si manifesta in molte delle sue espressioni. Sembra infatti che sia preferibile intendere la libertà come libertà di dire solo no, in forme contrappositive e distruttive, piuttosto che realizzarla, sia pur faticosamente, costruendo un’intesa.

Dobbiamo dunque crescere. Emanciparci. Ma non contro qualcuno o contro qualcosa, bensì per noi stessi. Per la nostra realizzazione: di tutti e di ciascuno. L’esempio dei vaccini – non solo della vaccinazione che è richiesta per lavorare, ma anche del lavoro che ci viene fornito dalla necessità di produrre i vaccini – fornisce una chiara opportunità in tal senso. Nel primo caso è l’opportunità che ci spinge ad accordarci in vista di un obbiettivo comune. Nel secondo è quella che c’induce a sfruttare le possibilità che ci si prospettano. È bene non perdere l’occasione, né nell’uno né nell’altro caso. Solo così potremo davvero rimetterci, si spera definitivamente, dalla pandemia.

Adriano Fabris

Adriano Fabris

Adriano Fabris

Filosofo

In evidenza

Sindacati, mobilitazione dei lavoratori della vigilanza privata

Pegaso Security Spa, proclamato un nuovo stato di agitazione. I sindacati: storia di una gestione rovinosa, nessuna certezza sulle retribuzioni

24 Dicembre 2025
Ilva, l’aut aut di Calenda: ritirare il ricorso, o Taranto rischia la chiusura

Ex Ilva, sindacati: a rischio migliaia di lavoratori degli appalti

23 Dicembre 2025
Mef, nel I quadrimestre le entrate tributarie crescono dell’8,2%

Mef, finanza pubblica Italia solida: deficit-Pil 2025 sotto al 3%

23 Dicembre 2025
Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

23 Dicembre 2025
CONFERENZA STAMPA CON MAURIZIO LANDINI

Manovra: Cgil, all’insegna dell’austerità e del riarmo, impoverisce i lavoratori e pensionati 

23 Dicembre 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi