In Italia la tenuta del mercato del lavoro è oggi compromessa dalla simultaneità degli effetti, e dei mancati interventi, conseguenti alla rivoluzione digitale, ad uno sviluppo sostenibile e al cambiamento demografico. In questi ambiti la ricerca risulta essere esigua e deficitaria di una prospettiva d’insieme, non esclusivamente economica, statistica o organizzativa.
Il volume Il mercato del lavoro nella triplice transizione edito da il Mulino, espone alcuni aspetti critici delle questioni aperte che minano la stabilità del nostro sistema economico-sociale. Attraverso tre sezioni distinte che approfondiscono l’impatto della transizione ecologica, l’impatto della transizione digitale e taluni cambiamenti dell’offerta, riporta i risultati di una ricerca promossa da Forma.Temp e svolta per la Fondazione Astrid a cura di F. Bassanini, M. Carrieri, G. Ciccarone e A. Perrucci. La collaborazione tra gruppi di esperti e le Associazioni di rappresentanza delle Agenzie per il Lavoro, le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori somministrati e le tre maggiori Confederazioni Sindacali ha permesso la delineazione degli attuali elementi cruciali del sistema occupazionale e produttivo.
I nodi ampiamente riconosciuti riguardano il mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro, le inefficienze nella contrattazione, elementi non considerati dalle politiche e dalle attenzioni degli attori dei mercati del lavoro. Nonostante ciò, di recente è frequente essere raggiunti da notizie circa un aumento dell’occupazione e un apparente stato di salute positivo del mercato del lavoro. Il resoconto degli esperti di diversi settori ha approfondito la questione ponendo in luce uno scenario ben più complesso.
Il quadro presentato delinea una quota considerevole di domanda inevasa, per lavori poco retribuiti e di contenuto esecutivo, e un aumento di posti stabili esclusivamente nei servizi a bassa produttività, notoriamente contraddistinti da condizioni lavorative insoddisfacenti. Le posizioni di cui si segnala la mancata copertura concernono occupazioni con bassa qualificazione professionale, prevalenti nel nostro tessuto economico.
I mercati del lavoro italiani condividono un elevato livello di insicurezza e di precarietà. Una “gracilità endemica” dell’assetto produttivo in parte ascrivibile all’estesa presenza nel nostro capitalismo della “via bassa” alla competizione, con i disagi che raggiungono anche le componenti con qualifiche più elevate. Il depauperamento del sistema produttivo rende precarie le imprese, le loro possibilità di riconversione e/o adeguamento alle innovazioni e i rapporti di lavoro. Un cortocircuito che riproduce nel tempo forti criticità e agevola la creazione di lavoro povero.
Pur esaminando singolarmente i tre focus, le diverse sezioni del volume spesso li richiamano simultaneamente, in virtù dell’effetto spillover sulle altre evoluzioni. La prima parte della ricerca esplora l’impatto della transizione ecologica, con il passaggio dalle produzioni brown alle produzioni green. Attraverso tre dimensioni (quantità e qualità dell’occupazione, distribuzione del reddito), si valuta il grado di esposizione a rischio disoccupazione per gli occupati in settori a diverso impatto ambientale, considerando le capacità produttive e tecnologiche esistenti in funzione di una sostenibilità fiscale e ambientale. Nella seconda parte è presentata una ricognizione del ruolo giocato dalle nuove tecnologie digitali sul sistema degli impieghi e dell’intelligenza artificiale nei sistemi produttivi.
Da queste due sezioni si evince, seppur a livello macro, come il mismatch e gli attuali orientamenti delle imprese non stiano portando alla convergenza degli attori verso un sistema di policy improntato alla collaborazione e all’ascolto delle reciproche necessità. La terza parte, L’offerta inafferrabile, costituisce poi un accesso diretto ai caratteri del mercato del lavoro. Grazie alle rilevazioni condotte su tre sistemi locali del lavoro (Treviso, Roma e Avellino) si apprende che l’interesse per la digitalizzazione e la sostenibilità non è ancora presente nell’agenda di molte imprese. L’aspetto inatteso emerso è invece la evidente preoccupazione legata ai cambiamenti demografici sulla composizione delle forze di lavoro. Da un lato per la progressiva riduzione della fecondità, dall’altro per l’invecchiamento della popolazione con il densificarsi delle fasce over 50.
Le tre aree studiate presentano similitudini nelle questioni aperte nonostante agiscano su modelli di crescita economica differenti. Si riscontra una debole domanda di figure professionali ad alta qualificazione e un mancato riscontro di competenze necessarie alle segmentazioni professionali locali. Ciò sembra essere legato all’aumentata selettività dell’offerta per le mutate preferenze dei lavoratori.
La conclusiva valutazione degli orientamenti dell’offerta di lavoro in base alla qualità del lavoro e alla soddisfazione del lavoro restituisce infine un quadro articolato. Emerge la necessità di un intervento sulla partecipazione dei lavoratori al funzionamento delle imprese vista la relazione riscontrata tra il livello gerarchico e la valutazione della qualità e sulle condizioni di lavoro prospettate ai potenziali lavoratori per la loro attrattività per i potenziali occupati.
Rossella Roberta Benestante
Titolo: Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp
A cura di: Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci
Edizioni: il Mulino, Bologna
Collana: Quaderni di Astrid
Prezzo: 38 euro
Data di Pubblicazione: 17 ottobre 2025
EAN: 9788815394309
ISBN: 8815394303
Pagine: 480
Formato: brossura


























