“E’ davvero importante la firma oggi dell’Accordo sull’Ilva che tutela l’occupazione dei lavoratori in tutti i siti produttivi, il diritto dei cittadini di Taranto al risanamento ambientale e la produzione di acciaio, sempre più strategica per tutto il paese”. Lo sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
“Va riconosciuta al Ministro Di Maio, ai sindacati e all’azienda un atteggiamento responsabile e pragmatico, e di aver superato gli ostacoli anche ideologici che si frapponevano ad una accordo fondamentale non solo per le tante famiglie degli operai che lavorano all’Ilva, ma anche per la garanzia di una efficace e rapida bonifica ambientale di Taranto”, aggiunge la Furlan.
“Vigileremo nei prossimi mesi per il rispetto integrale di tutti i punti di questo accordo davvero importante ed innovativo che offre garanzie per il mantenimento della produzione di acciaio di cui il nostro paese ha bisogno per la sua competitività complessiva. Questa vicenda dimostra che con gli accordi ed il dialogo si possono affrontare i problemi di rilancio della politica industriale ed in generale le questioni economico e sociali del paese, in un clima di rinnovata concertazione. Finalmente dopo tanti anni si chiude in modo molto positivo una vicenda industriale complessa che dimostra, migliorando ogni ipotesi di accordi precedenti, come sia possibile, anzi doveroso, conciliare produzione, occupazione e qualità ambientale”.
“Con la sigla di oggi al Mise dell’accordo sull’ Ilva, dopo più di 24 ore di trattativa, hanno vinto i lavoratori di tutti gli impianti del Gruppo. Tutti, dall’operaio, all’ impiegato, dal quadro al dirigente, hanno dimostrato una grandissima maturità, rispetto alle strumentalità che sono emerse in questi ultimi anni”- aggiunge il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini, presente al tavolo.
“La Cisl a tutti i livelli ha sempre accompagnato i lavoratori, riponendo in loro la massima fiducia. Siamo certi che si possono coniugare occupazione e salute, acciaio ed ambiente, fabbrica e territorio. L’Italia è tra i paesi più avanzati al mondo e vogliamo continuare a dimostrarlo accettando anche questa sfida. L’obiettivo di produrre ottimo acciaio e di rispettare salute ed ambiente deve galvanizzare tutto il Paese, perché l’acciaio Ilva e quello di Taranto in particolare, serve innanzitutto alla seconda manifattura europea, che è l’Italia. Siamo comunque coscienti che bisogna ricostruire un clima di fiducia tra tutti i soggetti coinvolti, a cominciare da quello tra lavoratori e cittadini. Occorre farlo tutti insieme, Sindacato, Impresa e Governo. Combatteremo chiunque voglia ricominciare con la cultura del sospetto. L’accordo siglato con il Ministro Di Maio e Arcelor Mittal c’è, ora bisogna gestirlo e far rispettare le scadenze del piano ambientale, industriale ed occupazionale”.