Si può capire la paura, si può capire la prudenza, ma quello che non si può capire e, soprattutto, accettare è la strumentalizzazione di una tragedia per fini politici, di parte. È evidente che Giorgia Meloni e Matteo Salvini non aspettassero altro, la nuova guerra in Israele e Palestina è perfetta per loro. Perfetta nel senso che a causa, anzi grazie a questo drammatico conflitto, i nostri due governanti possono dispiegare la loro “geometrica potenza”, come disse Franco Piperno a proposito della strage di via Fani fatta dalle Brigate rosse per rapire Aldo Moro. Per fortuna in questo caso non c’è il sangue ma c’è la propaganda, che dal punto di vista della convivenza politica e civile è micidiale.
E allora eccoci subito arrivare ai migranti, quelli che tentano di sbarcare in Italia – e spesso muoiono in mare – sono loro i portatori del terrorismo, e va detto con franchezza che tra loro c’è sicuramente qualcuno che magari poi si radicalizza e alla fine compie anche qualche attentato, come è accaduto a Bruxelles pochi giorni fa. Ma si tratta di casi sporadici, per fortuna. Invece ciò che in questi giorni stanno trasmettendo i nostri governanti all’opinione pubblica è l’equazione migrante uguale terrorista, equazione non solo palesemente falsa ma anche molto pericolosa per gli effetti che potrebbe avere tra la popolazione italiana, che già mal sopporta la convivenza con queste persone venute da chissà dove, figuriamoci se adesso, anche grazie al governo, ha il “permesso” ufficiale di considerare ogni immigrato come un potenziale stragista. In questo panorama di inserisce perfettamente l’iniziativa del leader leghista di convocare una manifestazione a Milano il 4 novembre, “per difendere i nostri valori occidentali e far sentire la voce della maggioranza silenziosa di italiani e stranieri perbene che non è più disposta a cedere altro spazio al fanatismo e all’estremismo islamico, all’antisemitismo strisciante, a ideologie di morte che spargono sangue nel cuore dell’Europa”.
Tanto per gettare altra benzina su un fuoco che già sta divampando, non a caso il ministro della difesa Guido Crosetto e quello degli esteri Antonio Tajani hanno subito preso le distanze dall’iniziativa di Salvini. Il primo ha detto: “Stavamo organizzando la festa delle forze armate ma sto pensando di annullarla, non è giusto aumentare il fattore di rischio”. E il secondo ha aggiunto: “Forza Italia non farà manifestazioni. E non bisogna confondere le iniziative di partito con l’attività di governo”. E a chi gli chiedeva se quella della Lega fosse un’iniziativa opportuna, Tajani ha risposto secco: “Chiedetelo a Salvini”. Contemporaneamente però Meloni ha deciso di chiudere la frontiera con la Slovenia, pare che i “lupi solitari” passassero da lì. Insomma, invece di restare calmi e tranquillizzare gli italiani che ovviamente si preoccupano di possibili attentati in patria, una parte del nostro governo approfitta della situazione per accreditare le sue idee e le sue politiche contro l’immigrazione: forse pensa che in questo modo riesca ad aumentare il consenso, che potrebbe anche essere, ma non si rende conto che esacerbare gli animi in un periodo già tanto difficile rischia di provocare altra violenza, contro gli immigrati e contro gli italiani. Intanto nei sondaggi Salvini cresce, appunto.
Se fossimo nei panni del governo, invece, ci dovremmo preoccupare di quel che sta accadendo alla Rai, che in poche settimane sta colando a picco negli ascolti grazie a programmi e conduttori voluti proprio dalla destra. Dopo aver lasciato fuggire – o averne provocato la fuga – quelli che c’erano prima: da Fabio Fazio a Massimo Gramellini, fino a Bianca Berlinguer. Invece, solo per fare l’esempio più recente ed eclatante, ora abbiamo Nunzia De Girolamo, ex parlamentare di Forza Italia, che si è improvvisata conduttrice di programmi. E dopo aver intervistato il marito Francesco Boccia (dirigente di primo piano del Pd, che non si è sottratto a uno spettacolo imbarazzante per lui e per il suo partito), ha ospitato in studio il super tatuato Fabrizio Corona, un uomo che se lo conosci lo eviti. E l’abbiamo pure pagato trentamila euro per (non) fare rivelazioni sulle scommesse dei calciatori, ma per mandare messaggi in codice a non si sa chi. Certamente non a delle brave persone. Come lui del resto che entra e esce di galera senza soluzione di continuità. Peraltro se l’obiettivo della De Girolamo e di tutta la Rai era quello di alzare l’audience, hanno fallito. Sullo schermo della nostra tv di Stato restano solo i frammenti di uno show da dimenticare.
Riccardo Barenghi