È in arrivo un piccolo contributo finanziario per gli oltre 4000 dipendenti della Enron, licenziati dopo la bancarotta della società energetica americana nello scorso dicembre.
Grazie a un accordo raggiunto tra la stessa Enron e i comitati a tutela dei dipendenti e dei creditori, nominati dal tribunale fallimentare, gli ex impiegati del colosso texano potranno dividersi circa 85 milioni di dollari degli oltre 100 milioni di dollari di ‘bonus’ versati dall’azienda ai propri top manager prima del fallimento.
L’intesa, che dovrebbe essere formalizzata il mese prossimo, non ha ancora delineato bene come gli ex dipendenti potranno ottenere denaro (e se dovranno aprire una causa per ognuno dei manager che ha ricevuto il ‘bonus’). Di fatto, la spartizione della ‘torta’ tra le 4200 persone lasciate a casa da Enron garantirà loro un incremento finanziario rispetto a quanto ricevuto fino ad oggi: dopo il crollo di dicembre, infatti, i dipendenti hanno ricevuto una somma massima di 5600 dollari ed ora, in base all’anzianità di servizio, potranno arrivare a 13500 dollari.
L’accordo tra comitati e azienda, come spiegato da diversi analisti statunitensi, non rappresenta un fatto strano nella storia dei fallimenti americani, quello che appare inconsueto, invece, era la corresponsione di ‘bonus’ ai top manager (alcuni superiori anche al milione di dollari) prima della bancarotta, quando nessuna corte fallimentare avrebbe potuto eccepire nulla.
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