Si è tenuto questa mattina l’incontro tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che hanno discusso i temi dell’individuazione dei lavori gravosi e delle altre situazioni di disagio che daranno diritto alle agevolazioni previste dall’intesa fra il Governo e il sindacato sulla previdenza.
In particolare, poter accedere all’Ape agevolata bisognerà avere almeno 30 anni di contributi, se disoccupati, e 35 anni se lavoratori attivi. Il tetto per poter accedere all’Ape agevolata sarà di 1.350 euro lordi mensili. Ampliata la platea dei beneficiari: oltre ai lavori usuranti potranno accedervi i disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività faticose (comprese maestre, edili, macchinisti e autisti di mezzi pesanti).
L’anticipo pensionistico scatterà il primo maggio dell’anno prossimo. Tutte le misure che riguardano il tema pensioni saranno inserite in un capitolo della legge di Bilancio che il governo varerà domani.
Le risorse che saranno stanziate per le misure sulle pensioni ammontano a 6 miliardi di euro nel triennio di cui 1,5 miliardi nel 2017 e 1,6 miliardi l’anno successivo.
La rata di restituzione del prestito in caso di anticipo pensionistico su base volontaria sarà pari a circa 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione. L’esecutivo sarà però costretto a stanziare delle risorse per questa misura, visto che il 4,5% annuo non copre il costo degli interessi dell’assicurazione e di una parte del capitale del prestito pensionistico, che sarà restituito in 20 anni una volta che il lavoratore sarà andato in pensione.
Inoltre, potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi i lavoratori precoci, ovvero quelli che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni se disoccupati o se parte delle categorie previste per l’Ape social.