Secondo i nuovi dati Inps, nei primi otto mesi del 2017 nel settore privato si registra una crescita delle assunzioni. Il maggior contributo è dato dai contratti a tempo determinato (+26,3%) e dall’apprendistato (+25,9%), mentre sono diminuite le assunzioni a tempo indeterminato (-3,5%). L’istituto di previdenza spiega che rispetto al 2016 questo calo è interamente imputabile alle assunzioni a part time. Tuttavia, l’Istituto sottolinea che “queste tendenze attestano la persistenza di una fase di ripresa occupazionale”.
Nello stesso periodo si registra un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +944.000, superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 (+704.000) che del 2015 (+805.000).
Questo saldo annualizzato (differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) risulta pari a +565.000, in leggera contrazione rispetto a quello rilevato a luglio (+586.000).
Tutte le tipologie contrattuali sono in crescita su base annua: +17.000 per i contratti a tempo indeterminato, + 53.000 per i contratti di apprendistato (+53.000), +45.000 per i contratti stagionali e, soprattutto, +494.000 per i contratti a tempo determinato.
Inoltre, prosegue l’Inps, aumenta il turnover dei posti di lavoro grazie soprattutto alla forte crescita delle assunzioni (nei mesi di gennaio-agosto 2017 sono risultate 4.598.000, in aumento del 19,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Crescono anche le cessazioni (3.654.000, +15,9% rispetto all’anno precedente) ma meno delle assunzioni.
Tra le assunzioni a tempo determinato appare significativo l’incremento dei contratti di somministrazione (+19,2%) e ancora di più quello dei contratti di lavoro a chiamata che, con riferimento sempre all’arco temporale gennaio-agosto, sono passati da 121.000 (2016) a 278.000 (2017), con un incremento del 129,5%.
Questo significativo aumento – come, in parte, anche quello dei contratti di somministrazione e dei contratti a termine – può essere posto in relazione alla necessità per le imprese di ricorrere a strumenti contrattuali sostitutivi dei voucher, cancellati dal legislatore a partire dalla metà dello scorso mese di marzo e sostituiti, a partire da luglio e solo per le imprese con meno di 6 dipendenti, dai nuovi contratti di prestazione occasionale.
Per effetto di questi andamenti si registra un’ulteriore compressione dell’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni (24% nei primi otto mesi del 2017): nel 2015, quando era in vigore l’esonero contributivo triennale per i contratti a tempo indeterminato, era stato raggiunto il valore di 38,4%.
Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato – incluse le prosecuzioni a tempo indeterminato degli apprendisti – sono risultate 240.000, con un lieve incremento rispetto allo stesso periodo del 2016 (+0,9%).
Per le cessazioni, la crescita è dovuta principalmente ai rapporti a termine (+23,9%). Le cessazioni di rapporti a tempo indeterminato risultano sostanzialmente stabili (+0,3%).
Con riferimento ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato, i licenziamenti risultano pari a 379.000, in riduzione rispetto al corrispondente periodo di gennaio-agosto 2016 (-4,7%); in aumento risultano invece le dimissioni (+5,8%).
Il tasso di licenziamento, calcolato sull’occupazione a tempo indeterminato, compresi gli apprendisti, è risultato per i primi otto mesi del 2017 pari al 3,4%, in lieve riduzione rispetto a quello registrato per lo stesso periodo del 2016 (3,5%).
Quanto alla struttura retributiva dei nuovi rapporti di lavoro, si registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute a gennaio-agosto 2017, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.750 euro (55,1% contro 58% di gennaio-agosto 2016).
Tra gennaio e agosto 2017 sono stati incentivati 36.236 rapporti di lavoro nell’ambito del Programma “Garanzia Giovani” e 75.957 rapporti di lavoro (60.129 assunzioni e 15.828 trasformazioni) nell’ambito della misura “Occupazione Sud”.
Nel mese di agosto sono state 103.798 domande tra Naspi, Aspi, disoccupazione, mobilità e miniAspi, con un incremento del 2,1% rispetto ad agosto 2016 (101.674 domande).
E.M.