Le pensioni liquidate sono aumentate nel 2020 rispetto all`anno precedente dell`8,4%, passando da 165.327 nel 2019 a 179.230 nel 2020; gli importi medi mensili, che nel 2019 erano pari a 2.069,69 euro, sono pari a 1.997,71 nel 2020, con un decremento percentuale del 3,5%. E’ quanto emerge dall’osservatorio sulle pensioni della gestione dipendenti pubblici diffuso dall’Inps.
Il numero delle pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici, vigenti al primo gennaio 2021, è pari a 3.029.451, in aumento dell`1,3% rispetto all`anno precedente, in cui era pari a 2.990.412 pensioni.
L`importo complessivo annuo delle pensioni è di 76.750 milioni di euro, con incremento percentuale del 2,2% rispetto all`anno 2020, in cui l`importo risultava di 75.131 milioni di euro.
Il 58% delle pensioni sono di anzianità o anticipate, con importo complessivo annuo pari a 49.479 milioni di euro; il 14,2% sono pensioni di vecchiaia con importo complessivo annuo di 12.740 milioni di euro; le pensioni di inabilità sono il 7% e il restante 20,8% è costituito, complessivamente, dalle pensioni erogate ai superstiti di attivo e di pensionato.
Analogamente alle pensioni vigenti, la categoria delle pensioni di anzianità/anticipate è la più numerosa con il 54,9% del totale e importo complessivo annuo pari a 2.884,3 milioni di euro (62% del totale). Le pensioni ai superstiti rappresentano il 23,8% del totale come numero e il 14,8% come importo, le pensioni di vecchiaia il 18,7% come numero e il 20,9% come importo e infine quelle di inabilità sono di poco superiori al 2% sia nel numero sia nell`importo.
Il 59,2% del totale dei trattamenti pensionistici è erogato alle femmine, contro il 40,8% erogato ai maschi. In tutte le categorie di pensione, eccetto la categoria delle pensioni di inabilità, si rileva una maggior presenza di pensionate sui pensionati, con differenziazione massima nelle pensioni ai superstiti in cui le femmine rappresentano il 17,4% del totale delle pensioni e i maschi il 3,4%.
La distribuzione per area geografica del numero delle pensioni vigenti al primo gennaio 2021 mette in evidenza che il maggior numero delle prestazioni è concentrato nell`area settentrionale della penisola con il 40,7% del totale nazionale, seguito dall`area meridionale e isole con il 36,4% e dall`Italia Centrale con il 22,6% del totale.
Per la categoria di vecchiaia e anzianità la classe con maggior numero di pensioni è quella 70-74 anni sia per i maschi che per le femmine, con pesi percentuali pari rispettivamente al 26,1% per i maschi e al 26,9% per le femmine. La classe più numerosa delle pensioni di inabilità è per i maschi quella fino a 60 anni (22%), mentre per le femmine sempre quella 65-69 anni, con il 21,2%.
Infine, per le pensioni ai superstiti la maggiore numerosità si rileva sia nei maschi che nelle femmine con età compresa tra 80 e 84 anni. L`età media complessiva dei titolari di pensioni di vecchiaia e anzianità/anticipate è di 73,2 anni per i maschi e di 73,3 per le femmine; quella dei titolari di pensione di inabilità si discosta di oltre 4 anni tra i due sessi (69,4 per i maschi e 73,5 per le femmine); l`età media della categoria ai superstiti è la più differenziata tra i due sessi, essendo pari a 71,3 anni per i maschi e a 78 anni per le femmine.
TN