Continua a peggiorate a ottobre la fiducia dei commercianti, l’indicatore Isae scende da 95,4 a 93,4, sui minimi dallo scorso marzo. Secondo l’Isae le valutazione riflettono un peggioramento dei giudizi sull’andamento corrente delle vendite e un accumulo delle giacenze di magazzino. Timidi segnali di ottimismo emergono tuttavia dalle attese sull’evoluzione futura degli affari. Rispetto alla rilevazione precedente, le imprese si dichiarano nuovamente preoccupate riguardo al volume degli ordini e dell’occupazione. Sul fronte dei prezzi, sono valutate in accelerazione le tensioni inflazionistiche correnti, ma in ulteriore rallentamento quelle future. Disgregando i risultati per tipologia di vendita, la fiducia continua a peggiorare con riferimento alla grande distribuzione, ma migliora guardando invece a quella tradizionale. Cala a ottobre anche la fiducia nei servizi di mercato. L’indice scende a -7 Concorrono al calo dell’indice il peggioramento dei giudizi sugli ordini e quello delle aspettative sull’economia nel suo complesso, migliora invece il saldo sugli ordini attesi. Il peggioramento della fiducia è diffuso a livello settoriale: il clima scende a – 14 nei servizi alle famiglie, a -11 in quelli finanziari e rimane stabile sui valori negativi in quelli per le imprese. Secondo l’Isae è invece positivo il clima di fiducia per il mese di settembre nelle costruzioni. L’indice recupera per il secondo mese consecutivo passando da 73,7 a 77,4 e si attesta sul valore più elevato dal novembre 2008. Tra le variabili componenti il clima di fiducia si evidenzia un marcato miglioramento nei giudizi sui piani di costruzione, mentre rimangono sostanzialmente stabili le prospettive sull’occupazione. Peggiorano invece i giudizi sull’attività di costruzione , mentre recuperano le aspettative sui piani di costruzione. L’Isae ricorda poi come prevale l’insufficienza di domanda quale ostacolo principale allo svolgimento dell’attività. Infine risulta positiva per il mese di ottobre la fiducia delle imprese manifatturiere. L’indice si attesta a 77,1, recuperando completamente il lieve calo dello scorso mese e portandosi sui valori più elevati dal settembre dello scorso anno. L’aumento è dovuto soprattutto a un sensibile recupero delle attese di produzione e al decumulo delle scorte di magazzino. Risalgono poi lievemente i giudizi sugli ordini Le imprese, mette in luce l’Isae sono meno pessimiste circa la situazione economica futura e le prospettive dell’occupazione. L’indice cresce in tutti i comparti produttivi, ma più marcatamente nei produttori di beni intermedi e di consumo. Più cauta invece la crescita per le imprese di beni di investimento. Differenze emergono anche a livello territoriale, la crescita è forte a nord ovest e nel mezzogiorno, mentre è più lenta nelle regioni del centro. Scende infine nel nord est.
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