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Istat, a luglio l’inflazione sale dello 0,3%

redazione
Luglio30/ 2021

Sale l’inflazione a luglio, spinta ancora una volta dai prezzi dei Beni energetici. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di luglio 2021 l`indice nazionale dei prezzi al consumo per l`intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell`1,8% su base annua (da +1,3% del mese precedente).

L’accelerazione tendenziale dell’inflazione, spiega l’Istituto, si deve “prevalentemente a quella dei prezzi dei Beni energetici (da +14,1% di giugno a +16,9%)” e “in particolare” di quelli regolamentati, che registrano “un’impennata” (da +16,9% a +29%) e “la crescita più alta dal 1996, ossia da quando è disponibile la serie storica degli indici dei prezzi al consumo di questo aggregato (il valore più alto fu pari +16,2% a dicembre 2008)”

Oltre al forte incremento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (mentre quelli della componente non regolamentata rallentano da +12,8% a +11,2%), “seppur in misura contenuta – prosegue l’Istat – una maggiore vivacità dell`inflazione si manifesta però anche in altri comparti merceologici, determinando così una ripresa anche dell`inflazione di fondo che rimane comunque un terzo di quella generale”.

I prezzi degli Alimentari lavorati (invertono la tendenza da -0,4% a +0,4%), quelli degli Alimentari non lavorati (riducono la flessione da -1,1% a -0,2%), c’è una lieve accelerazione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,3%) e una minore flessione di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da -1,4% a -0,2%).

L`inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano rispettivamente a +0,6% e a +0,5% (entrambe da +0,3% di giugno). L`aumento congiunturale dell`indice generale è dovuto alla crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+7,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%), solo in parte compensata dal calo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,6%).

Secondo le stime preliminari, l`indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una diminuzione dell`1,1% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e un aumento dello 0,9% su base annua (da +1,3% di giugno). Il rallentamento dell`Ipca (diversamente dal Nic che accelera) si deve ai prezzi di Abbigliamento e calzature che su base annua registrano un`inversione di tendenza da +0,6% a -12,1% a causa del calo congiunturale (-18,2%) molto più ampio di quello di luglio 2020 (-6,4%), poiché lo scorso anno l`avvio dei saldi fu posticipato al primo agosto nella maggior parte delle regioni.

TN

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