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Istat, Cgil e Uil: non ignorare dati povertà, modificare Dl lavoro

redazione
Giugno14/ 2023

In riferimento ai dati Istat su “Condizioni di vita e reddito delle famiglie, anni 2021-2022”, secondo i quali nel 2022 la popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è pari al 24,4% (circa 14 milioni 304mila persone), Cgil e Uil commentano la necessità di un’azione immediata, sottolineando innanzitutto la gravità della cancellazione del reddito di cittadinanza. “È stato un errore abolire il reddito di cittadinanza e il nuovo strumento definito dal Governo riduce enormemente la platea dei beneficiari”, dichiara il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. “Il contrasto alla povertà – aggiunge – è questione fondamentale e deve avvenire attraverso una misura universale e strutturale con forte attenzione all’inclusione sociale. Servono, inoltre, politiche dedicate al Mezzogiorno, che rimane l’area del Paese con la percentuale più alta di povertà”.

Anche dalla Cgil arriva una condanna alla cancellazione del Rdc: “Un grave errore”, commenta il sindacato di corso d’Italia, che “nonostante le criticità, in questi anni ha contribuito a ridurre divari e disuguaglianze”. Per questo motivo, la richiesta della Cgil è la modifica del Dl Lavoro, che tornerà all’esame delle commissioni Bilancio e Affari sociali al Senato la prossima settimana. “La conferma che quasi un quarto della popolazione nel 2022 sia ancora a rischio povertà o esclusione sociale non può essere ignorata – aggiunge il sindacato -, sono numeri che richiedono un’azione straordinaria e integrata da parte del Governo per prendere in carico tutta la popolazione in condizione di bisogno, senza operare scelte arbitrarie e categoriali come si sta facendo con le misure previste dal decreto lavoro”.

e.m.

redazione

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