La stima completa dei conti economici trimestrali “conferma che l’economia italiana, dopo la forte contrazione registrata nella prima metà dell’anno per gli effetti dell’emergenza sanitaria, registra un consistente recupero nel terzo trimestre, misurato da una crescita congiunturale del Pil pari al 15,9%. Nella stima preliminare la crescita del Pil era del 16,1%”. E’ questo il commento dell’Istat ai dati del Pil del terzo trimestre
La ripresa “è diffusa a tutti i comparti economici e, dal lato della domanda, è trainata sia dalla componente interna, sia da quella estera. Sul piano interno contributi alla crescita fortemente positivi sono venuti dai consumi privati (+7,5 punti percentuali) e dagli investimenti (+5,3), mentre la variazione delle scorte ha contribuito negativamente per un punto percentuale”, ha spiegato l’Istituto di statistica.
A causa delle flessioni dei primi due trimestri, “la variazione tendenziale resta negativa nella misura del 5%”.
La ripresa dell’attività produttiva “si accompagna a una marcata ripresa dell’input di lavoro in termini di Ula e ore lavorate mentre le posizioni lavorative hanno registrato una debole crescita”.
Nel terzo trimestre crescono anche le ore lavorate, con un incremento del 21% rispetto al trimestre precedente. Questo risultato è dovuto a una crescita dell’11,9% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, del 24,9% nell’industria in senso stretto, del 45,9% nelle costruzioni e del 18,9% nei servizi.
Le unità di lavoro sono aumentate del 18,3% per effetto di una crescita generalizzata in agricoltura, silvicoltura e pesca, industria in senso stretto, costruzioni e servizi cresciute rispettivamente dell’8,1%, 22,5%, 48,7% e del 16,1%.
Riguardo ai redditi da lavoro dipendente procapite (per unità di lavoro), la diminuzione per il totale economia è risultata pari a 2,3% per effetto delle diminuzioni registrate nell’industria in senso stretto e nei servizi entrambi pari al 2,5%, nell’agricoltura e nelle costruzioni diminuite rispettivamente del 2,1% e del 3,1%.
Riprende a crescere anche la spesa delle famiglie con un aumento in termini congiunturali del 15%.
In particolare gli acquisti di beni durevoli sono cresciuti del 46,8%, quelli di beni non durevoli del 5,5%, quelli dei beni semidurevoli del 20,9% e quelli di servizi del 16,4%.
TN