A metà del 2021 le conseguenze dell’emergenza sanitaria caratterizzano ancora il quadro economico e sociale. La recessione globale è stata “violenta” e di “breve durata”, con un rimbalzo favorito dalle misure di sostegno e una ripresa dell’attività economica in tutte le principali economie. Il Pil italiano, dopo la caduta dell’anno passato (-8,9%) dovuta essenzialmente al crollo della domanda interna, è previsto in rialzo del 4,7% nel 2021. E’ quanto rileva il rapporto annuale dell’Istat.
Nel primo trimestre, sottolinea l’Istat, si registrano “forti miglioramenti” nella manifattura, nelle costruzioni e in alcuni comparti del terziario e anche le prospettive di brevissimo periodo sono “decisamente positive” (in base ai risultati dell’indagine sui climi di fiducia di imprese e consumatori).
Sul fronte dei prezzi la dinamica è stata quasi nulla nel 2020, ma nei primi mesi del 2021 la risalita del prezzo del petrolio e il recupero dell’attività hanno alimentato moderate spinte inflazionistiche. Per rendere possibili le misure di contrasto all’emergenza sono stati sospesi i vincoli del patto di stabilità e crescita e il deficit pubblico è salito in Italia al 9,5% del Pil.
TN