La presidente della Bce, Christine Lagarde, nel suo intervento alla conferenza annuale The ECB and Its Watchers Sulle contrattazioni salariali ha affermato che “se lavoratori e imprese accetteranno entrambi un’equa ripartizione degli oneri, e una crescita salariale più vigorosa rappresenterà semplicemente un riequilibrio tra lavoro e capitale, le pressioni sui salari e sui prezzi dovrebbero diminuire con l’avanzare di tale processo. Tuttavia, se entrambe le parti tenteranno unilateralmente di ridurre al minimo le proprie perdite, potremmo assistere a una rincorsa tra margini di profitto, salari e prezzi più elevati”.
“Il rischio di una simile ‘spirale di ritorsioni’ è inoltre accentuato dalla prospettiva che perdurino condizioni tese nei mercati del lavoro”, ha aggiunto. Finora nell’area euro “i salari reali sono diminuiti notevolmente, mentre i margini di profitto delle imprese si sono ampliati in molti settori. Ma le condizioni del mercato del lavoro sono piuttosto tese, la carenza di manodopera è in aumento e lo shock alle ragioni di scambio si è perlopiù riassorbito. Ciò – secondo Lagarde – ha indotto i lavoratori a sfruttare il proprio potere contrattuale per recuperare il reddito perduto”.
e.m.