Un gruppo di lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco lancia un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a fare da paciere tra i sindacati ed “interagire con chi continua ad ostacolare la riapertura del sito campano”, preoccupati, dicono, per “la testardaggine di chi continua ad osteggiare l’investimento e si appresta a cause giudiziarie per invalidare un percorso votato dal 63 per cento degli operai del Vico”.
“Noi ci scusiamo per questo nostro sfogo – sostiene un centinaio di operai – ma il pensiero che qualche Magistrato possa bloccare l’investimento e rimettere tutto in discussione ci procura una forte ansia, e mina la nostra fiducia nel domani”. “Proprio quest’anno – aggiungono i lavoratori – festeggeremo i 150 anni dell’unità d’Italia, e tutti noi sappiamo bene che per riunire il popolo Italiano sotto un’unica bandiera ci sono stati dei morti, uomini e donne che si sono sacrificati per lasciare un futuro alle generazioni che fino ad oggi si sono susseguite: allo stesso modo (ovviamente con il dovuto rispetto) noi crediamo che riaprire una fabbrica sia una cosa di notevole importanza, perché ciò costituisce un’opportunità non solo per noi oggi, ma per chi verrà dopo di noi”.
Gli operai, inoltre, auspicano che i sindacati si riuniscano “per poter fronteggiare al meglio l’attacco che il Capitalismo ed il mercato globale porta alla Classe Operaia: vorremmo che ci fosse l’unità di tutti per centrare l’obiettivo di una miglior qualità della vita e soprattutto vorremmo che ci fosse la consapevolezza che il muro contro muro non aiuta nessuno”. (LF)
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