Nel secondo trimestre del 2025 il numero di occupati è sostanzialmente stabile rispetto al primo trimestre 2025, sintesi della diminuzione dei dipendenti – sia a tempo indeterminato (-21 mila, -0,1%) sia a tempo determinato (-45 mila, -1,7%) – e dell’aumento degli indipendenti (+74 mila, +1,4%); in crescita il numero di disoccupati (+13 mila, +0,8% in tre mesi), mentre diminuisce quello degli inattivi di 15-64 anni (-16 mila, -0,1%). I tassi di occupazione, disoccupazione e inattività restano pressoché invariati in confronto al trimestre precedente attestandosi rispettivamente al 62,6%, al 6,3% e al 33%. Lo ha reso noto l’Istat.
Nel confronto tendenziale, seppure rallentata, continua la crescita del numero di occupati (+226 mila, +0,9% in un anno), dovuta all’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+1,9%) e degli indipendenti (+3,0%), che si contrappone al calo dei dipendenti a termine (-7,7%); il numero di disoccupati, dopo il forte calo dei trimestri precedenti, mostra segnali di stabilizzazione (-9 mila in un anno, -0,5%), mentre prosegue il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-150 mila, -1,2%).
Simile la dinamica per i tassi: rispetto al secondo trimestre 2024, si rileva un aumento del tasso di occupazione (+0,4 punti) e un calo del tasso di disoccupazione (-0,1 punti) meno marcato di quello del tasso di inattività (-0,4 punti).
Le ore lavorate per dipendente diminuiscono in termini congiunturali (-0,5%) e tendenziali (-0,3%); rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente il ricorso alla cassa integrazione scende a 6,7 ore ogni mille ore lavorate (-0,8 ore). Il tasso dei posti vacanti è pari all’1,8%, stabile rispetto al trimestre precedente, e in diminuzione di 0,4 punti percentuali nel confronto tendenziale.
Il costo del lavoro per Unità di lavoro equivalente a tempo pieno è in crescita rispetto al trimestre precedente (+0,6%) evidenziando, tuttavia, un deciso rallentamento rispetto alla dinamica registrata a inizio anno; l’aumento delle retribuzioni è anch’esso pari allo 0,6%, mentre è lievemente superiore quella dei contributi sociali (+0,7%).
Su base annua, anche in questo trimestre, si conferma un aumento sostenuto del costo del lavoro, pari a 3,6%, trainato dall’aumento dei contributi sociali (+4,9%) e, in misura più lieve, dalle retribuzioni (+2,9%). La significativa crescita del costo del lavoro, dovuta al proseguimento dei miglioramenti retributivi a seguito dei recenti rinnovi contrattuali, si lega anche all’esaurimento degli effetti di alcune agevolazioni contributive, solo parzialmente sostituite da nuove forme di decontribuzione.

























