Nel Lazio i redditi delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate aumentano. Si conferma la “leadership” di Roma, ma anche il gap nelle retribuzioni tra uomini e donne. Sono i risultati principali di uno studio, approfondito e dettagliato, della Cisl del Lazio su dati Caf Cisl, parametrato su un campione di 60 mila contribuenti.
“La Cisl Lazio – ha spiegato il segretario generale, Enrico Coppotelli – ha condotto un’analisi di contesto per comprendere le dinamiche del lavoro dipendente, sia pubblico che privato, partendo dai dati reali delle dichiarazioni dei redditi nel 2025”. Venendo ai numeri per quanto concerne i lavoratori dipendenti, ecco la situazione: 30.242,26 euro annui per un uomo, 23.017,58 euro annui per una donna. Per i pensionati 30.540,76 per un uomo, 19.249,52 per una donna. Roma e provincia per quanto concerne la categoria dei dipendenti, 32.125,69 euro per un uomo, 24.982,41 per una donna. Per i pensionati: 33.658,20 per un uomo, 21.807,86 per una donna. A Roma città la media dei lavoratori dipendenti è di 33.207,27 per un uomo, 26.266,84 per una donna, mente i numeri relativi ai pensionati indicano 35.390,02 per un uomo, 23.810,69 per una donna.
Nelle altre province la situazione è diversa. A Frosinone un lavoratore dipendente porta a casa, in un anno 28.051,36 euro, una lavoratrice 19.425,53, un pensionato 25.641,98, una pensionata 15.216,90. A Latina per un lavoratore dipendente 26.521,13 euro, per una lavoratrice dipendente 18.500,20 euro, per un pensionato 26.072,66 euro, per una pensionata 15.106,01.
A Rieti per i lavoratori dipendenti 29.021,57 euro per un uomo, 22.208,04 euro per una donna. Per i pensionati, 28.175,49 euro per un uomo, 18.838,17 euro per una donna. Infine Viterbo: per i lavoratori dipendenti 28.749,64 euro per un uomo, 20.022,74 euro per una donna. Per i pensionati: 28.056,77 euro per un uomo,16.559,97 euro per una donna. A Rieti e Viterbo redditi medi più alti rispetto a Frosinone e Latina, mentre alcune situazioni cambiano per le diverse categorie di lavoratori. Ma in generale nelle province la situazione è abbastanza uniforme. Mentre Roma (soprattutto la città) gioca il ruolo di leader, spiega lo studio. Nel Lazio i redditi degli under 20 sono di 7.847,72 euro all’anno per un ragazzo, 5.405,21 euro per una ragazza. Per gli over 81, invece, 29.067,61 euro per un uomo, 19.819,38 euro per una donna. Basterebbe questo per fotografare – dicono da Sindacato – il gap generazionale. Nella fascia compresa tra i 51 e i 60 anni, la situazione è la seguente: 33.026,71 euro per un uomo, 23.733,87 euro per una donna. Un uomo tra i 21 e i 30 anni guadagna mediamente 18.701,01 euro, una donna 15.312,57 euro.
Nella fascia tra i 61 e i 70 anni a Frosinone il reddito medio di un uomo è di 28.509,06 euro. Di una donna 16.491,22 euro. A Latina, rispettivamente, 29.206,26 euro e 16.251,84 euro. A Rieti 31.175,48 euro (uomo) e 22.139,68 (donna). Viterbo: 33.041,48 euro per un uomo, 18.553,92 euro per una donna. Provincia di Roma: 35.290,60 euro per un lavoratore, 25.278,63 euro per una lavoratrice. Roma città: 36.608,59 euro per un uomo, 27.376,85 euro per una donna. Per quanto riguarda i settori anche in questo caso numeri in crescita rispetto agli anni precedenti. Per il pubblico impiego: media di 31.539,83 euro (34.551,07 per un uomo, 30.029,36 euro per una donna).
Per l’industria: una media di 26.899,66 ( 27.866,94 per un uomo, 22.766 per una donna), mentre per il commercio e servizi: media di 27.555,86 euro (30.905,49 euro per un uomo, 23.919,85 per una donna). Per i pensionati: una media di 23.476,69 euro (26.714,09 per un uomo, 20.210,39 per una donna).
“Da un esame comparato degli ultimi tre anni, i redditi dei lavoratori e delle lavoratrici, seppur in maniera marginale e disomogenea, sono progressivamente aumentati. In generale nel Lazio il dato aggregato risulta sempre con una variazione percentuale positiva” spiega il segretario della Cisl Lazio Coppotelli che poi entra nello specifico e sottolinea: “La provincia di Roma domina l’economia regionale e storicamente registra i redditi medi più alti del Lazio, anche se presenta forti disuguaglianze interne, con oscillazioni dovute soprattutto al divario tra quartieri agiati e meno agiati, tuttavia in termini percentuali in alcune province e per alcuni settori si sono avuti dei mutamenti molto positivi, come ad esempio nell’industria a Frosinone per le donne, nello studio Cisl Lazio si è registrato un + 15,77% a Viterbo un + 19,05% e un + 14,17% a Rieti. Il Lazio, e in particolare Roma, ha un’alta incidenza di occupazione nel settore pubblico, nella scuola, università, ricerca e in enti statali e/o parastatali, che tende a garantire una maggiore stabilità e, spesso, redditi medi più elevati e meno volatili, rispetto a molte aree del settore privato. Per il commercio ed i servizi sono stati due anni di contrazioni dei redditi, ciononostante il 2024 ha recuperato qualche punto percentuale significativo, misurabile, soprattutto, dai redditi 2024 delle donne, tranne che a Rieti, nella provincia di Latina con un + 8,71%, molto meglio di Roma”.
“Nel settore privato, l’industria, principalmente farmaceutica e aerospaziale, ha determinato – prosegue – le variazioni in maggior misura positive, tranne per i redditi maschili nel viterbese. Nel complesso, le economie dei redditi da lavoro dipendente nel Lazio sono incoraggianti e sistematicamente in crescita. Un miglioramento calmo e progressivo dovuto, talora, ai rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro e, sicuramente, al buon livello di relazioni sindacali nei luoghi di lavoro, che restituisce buone prospettive alla contrattazione di secondo livello, laddove il beneficio si misura attraverso tali andamenti, lenti ma, duraturi e costanti”.
Elementi, quelli delle relazioni sindacali e della contrattazione di secondo livello, che vanno evidenziati perché rappresentano il “cuore” delle dinamiche lavorative sul campo. E’ su questo terreno, prettamente sindacale, che si fa la differenza. Il fatto che i redditi aumentino – aggiunge – è sicuramente positivo, anche se dobbiamo aggiungere che in ogni caso bisogna fare i conti anche con l’inflazione e quindi con il reale potere d’acquisto. Però la crescita è indicativa di un trend consolidato. Per il futuro bisognerà lavorare per ridurre il gap tra uomini e donne, ma anche per dare maggiori garanzie e prospettive alle giovani generazioni. La Cisl nel Lazio continua silenziosamente ad agire per il benessere della comunità che rappresenta, tanto poi sono i fatti a parlare ed i numeri a darci ragione” conclude.