Le piccole e medie imprese francesi sono impegnate in una doppia sfida, quella dell’euro e quella del passaggio alle 35 ore.
Con il primo gennaio, infatti, la riduzione dell’orario di lavoro è diventata obbligatoria anche per il milione di aziende con meno di 20 dipendenti, cui il governo aveva concesso due anni di tempo supplementare per mettersi in regola con la nuova legislazione.
Le 35 ore, già diventate una realtà per 7 milioni e mezzo di francesi, dovrà ora essere applicata ad altri 4,8 milioni, ma secondo modalità molto ‘ammorbiditè. Gli straordinari infatti verranno maggiorati del 10% tra la 36/ma e la 39/ma ora per ancora un anno, e del 25% a partire del 2003.
Per venire incontro alle piccole e medie imprese, il governo ha anche deciso di aumentare il tetto massimo degli straordinari, portandola a 180 ore annuali contro le 130 previste dal codice del lavoro.
Secondo gli ultimi dati ufficiali, la riduzione dell’orario ha creato o salvato nel 2001 circa 364.000 posti di lavoro. Per gli imprenditori, che hanno sempre osteggiato un passaggio alle 35 ore rigidamente imposto per legge, a creare occupazione è stata soprattutto la forte crescita del Pil registrata in Francia fino a qualche mese fa.
Mentre il governo è ancora alla ricerca di come finanziare la costosa riforma, dovrebbero passare via via alle 35 ore anche i dipendenti del settore pubblico.
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