Oggi a Roma si è svolto il convegno organizzato dall’Ente bilaterale nazionale per il terziario sullo “Sviluppo della bilateralità” nel settore. L’iniziativa, rivolta al sistema degli oltre 100 Enti Bilaterali territoriali e dei rappresentanti delle parti sociali del settore, Confcommercio-Imprese per l’Italia e Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, ha rappresentato l’oppurtunità di riflettere sullo strumento dell’ente bilaterale e sulle prospettive di sviluppo che nel settore del terziario, della distribuzione e dei servizi possono ancora realizzarsi in termini di bilateralità.
I lavori si sono aperti con la relazione di Pierangelo Raineri, presidente dell’Ebinter e segretario generale del sindacato di categoria Fisascat Cisl, che ha sottolineato come “lo strumento della bilateralità assumerà un ruolo sempre più centrale anche nelle relazioni sindacali, specie in questo periodo di crisi economica”. Per Raineri, “oggi la bilateralità può fare molto sia per quanto riguarda il sostegno al reddito che per le politiche attive per il lavoro, che sono la chiave di volta per garantire occupazione”. Il sistema bilaterale, ha concluso il presidente Ebinter, dovrà essere al centro del prossimo rinnovo contrattuale del terziario: “il contratto del terziario nella sua stesura definitiva ha ribadito il concetto dell’obbligatorietà, ma il dibattito è ancora aperto e deve essere affrontato al più presto, sino a giungere a una soluzione condivisa della problematica, in vista del prossimo rinnovo del contratto”.
“Il sistema bilaterale, pienamente riconosciuto a livello pubblico, è nato con la legge Biagi, e questo governo ha sempre assegnato alla bilateralità una funzione generale importante e funzioni specifiche, utili soprattutto a tutelare il lavoro e a promuovere lo sviluppo delle risorse umane”. Così il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che ha anche sottolineato come la bilateralità sia “un’espressione di quel ‘più società’ nella quale crediamo in una logica di sussidiarietà”. La bilateralità, a suo giudizio, “può essere molto importante, ad esempio, nella gestione dei contratti di apprendistato, lo strumento fondamentale su cui puntare per l’occupazione giovanile”.
Francesca Romana Nesci
























