Il ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, conferma che la riforma dell’articolo 18, così come prevista dal Jobs act, non verrà applicata ai dipendenti della pubblica amministrazione.
“Ci siamo già espressi noi ed autorevoli giuslavoristi su questa materia: (la riforma dell’articolo 18, ndr) non si applica ai dipendenti della pubblica amministrazione, ma questo non significa che ci siano dei favoritismi per i dipendenti pubblici – ha detto il ministro a margine dell’iniziativa B4Gov in corso in Bocconi a Milano – l’articolo 13 del disegno di legge delega infatti prevede il completo esercizio dei procedimenti disciplinari” e qui cita il caso “dei vigili urbani a Roma nella notte di Capodanno”.
Il ministro ha poi assicurato che tutti, circa 3000, i dipendenti delle Province, dopo l’abolizione delle stesse, saranno riassunti in altri enti della pubblica amministrazione: “Con la legge di stabilità – ha spiegato- tra due anni avremo bloccato le assunzioni degli enti territoriali e dello Stato per dare la priorità alla mobilità dei dipendenti delle Province che non lavoreranno più lì”. “Non è ragionevole pensarlo – ha sottolineato Madia – è sicuro, ognuno di questi dipendenti troverà una collocazione in un altro ente dell’amministrazione pubblica”.
“Entro l’estate –ha conluso il ministro- contiamo di approvare la legge delega per la riforma della pubblica amministrazione. Ci sono dei tempi parlamentari – ha spiegato – ma la riforma è tutt’altro che arenata anche perché stiamo andando già molto avanti coi decreti legislativi, cioè mentre va avanti il percorso parlamentare sulla legge delega lavoriamo ai decreti legislativi”.
F.P.


























