Il forte calo di entrate tributarie già registrato a marzo, meno 7,3% annuo nel primo mese di lockdown contro la pandemia di coronavirus, si è aggravato ad aprile ad un meno 22,1%, secondo i dati diffusi oggi dal ministero dell’Economia.
Con un comunicato, il Mef spiega che l’accelerazIone della caduta riflette gli effetti del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 23, che ha disposto il rinvio dei versamenti tributari e contributivi per i soggetti esercenti attività di impresa, arte o professione, fiscalmente domiciliati nelle zone colpite dall’emergenza.
I primi 4 mesi dell’anno si sono complessivamente chiusi con entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica a 123.730 milioni di euro, segnando una riduzione di 5.651 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (- 4,4%).
Le imposte indirette ammontano a 52,043 miliardi di euro e registrano una variazione negativa di 8,3 miliardi (- 13,8%). Il notevole calo, prosegue il Mef, è imputabile principalmente alla diminuzione dell’Iva (- 4.887 milioni di euro pari a – 13,7%) e in particolare la componente scambi interni (- 4087 milioni di euro pari a – 13,1%), che ha risentito del rinvio dei versamenti dell`Iva secondo le disposizioni contenute nel Decreto legge 17 marzo 2020, n.18.
Tra le altre imposte indirette, registrano un incremento l’imposta sulle assicurazioni (+ 33 milioni di euro pari a + 8,5%) e l’imposta di bollo (+ 244 milioni di euro pari a + 10,8%), mentre l’imposta di registro segna una diminuzione di 403 milioni di euro (- 24,8%).
Le entrate relative ai “giochi” ammontano, nel primo quadrimestre 2020, a 3.354 milioni di euro (- 1.847 milioni di euro, – 35,5%).
La variazione negativa dei primi quettro mesi, si legge, riflette le misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria. In particolare, nel mese di aprile, le imposte indirette hanno fatto segnare complessivamente una variazione negativa pari a – 36,3% imputabile principalmente al risultato dell’Iva sugli scambi interni (- 2.941 milioni di euro), dovuto sia al complessivo peggioramento congiunturale, sia al rinvio dei versamenti Iva per i soggetti, fiscalmente domiciliate nelle zone colpite dall`emergenza, con ricavi e compensi non superiori a due milioni di euro.
Le imposte dirette ammontano a 71.687 milioni di euro, con una crescita di 2.654 milioni di euro (+ 3,8%) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il gettito Irpef si è attestato a 63.025 milioni di euro (- 0,6%). La flessione è riconducibile principalmente all’andamento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (- 3,9%) e delle ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi (- 6,6%), mentre le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico registrano un incremento pari al 3,6%.
Tra le altre imposte dirette vanno segnalati gli incrementi dell’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale (+ 1.064 milioni di euro), dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+ 815 milioni di euro) che riflettono le performance positive dei mercati finanziari nel corso del 2019 e dell’imposta sostitutiva dei fondi pensione (+ 1.129 milioni di euro), il cui incremento è determinato dai risultati positivi dei rendimenti medi ottenuti nel 2019 dalle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari.
Le entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo si sono attestate a 3.067 milioni (+ 86 milioni di euro, pari a + 2,9%) di cui: 1.416 milioni di euro (+ 50 milioni di euro, pari a + 3,7%) sono affluiti dalle imposte dirette e 1.651 milioni di euro (+ 36 milioni di euro, pari a + 2,2%) dalle imposte indirette.
TN