“La riunione del 31 agosto prevista a Roma presso il ministero dello Sviluppo Economico deve essere risolutiva per le sorti della miniera Carbosulcis: vanno sconfitte le posizioni dei ‘signor no’ nei confronti di un progetto innovativo che le organizzazioni sindacali sarde Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil avevano segnalato a tutto il mondo politico e alle istituzioni fin dal maggio scorso”.
Lo afferma Alberto Morselli, segretario generale della Filctem Cgil, oggi nel Sulcis per portare la solidarietà ai minatori in lotta, esasperati dall’inerzia dei governi nazionale e regionale. “Il progetto integrato Ccs tra centrale elettrica, miniera e sfruttamento del carbone (anidride carbonica catturata e confinata nel sottosuolo) serve – ricorda Morselli – ad abbattere l’inquinamento ambientale e a ridurre progressivamente i costi dell’energia”.
“In Europa – aggiunge il leader sindacale – si sta già sperimentando: non si capisce perché non si possa fare altrettanto anche nel Sulcis, territorio questo già martoriato nel lavoro e nello sviluppo da altre gravissime crisi industriali come Alcoa, Portovesme, Eurallumina che, al contrario, trarrebbero un beneficio fondamentale da una significativa riduzione dei costi dell’energia. Un motivo in più per non far scappare dalla Sardegna investimenti delle multinazionali”.