“Ancora un morto sul lavoro, ancora un operaio non più giovane che perde la vita mentre si guadagna lo stipendio. E’ davvero ora di dire basta a questa carneficina: in Liguria ogni mese dobbiamo piangere due vittime del lavoro”. Lo affermano in una nota Luca Maestripieri, segretario della Cisl Liguria e Andrea Tafaria, segretario della Filca Cisl Liguria, commentando l’incidente mortale sul lavoro avvenuto questa mattina a Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona.
“Non possiamo più accettare – prosegue la nota – che si dica che gli incidenti mortali sono una fatalità: non è vero, perché sono frutto dell’inosservanza di norme, di scarsi investimenti sulla prevenzione, di controlli e sanzioni insufficienti. La Cisl chiede da tempo una terapia d’urto che si traduca in aumento esponenziale dei controlli, nella riduzione del ricorso al lavoro precario, nel responsabilizzare chi ha il dovere di vigilare ed evitare infortuni sul posto di lavoro. La situazione – concludono Maestripieri e Tafaria – non è più emergenziale: è fuori controllo. Con la vita delle persone nessuno ha il diritto di scherzare o rimandare decisioni”.
“In attesa di comprendere la dinamica di quanto accaduto – sottolineano in una nota Michele Bello, segretario della Fillea Cgil di Savona e Marco De Andreis, segretario della Feneal Uil Liguria. – denunciamo come quella degli infortuni sul lavoro, anche mortali, sia una mattanza che continua nell’indifferenza della politica nazionale e regionale, nonostante in Liguria si registrano dati pessimi, soprattutto sugli infortuni mortali e Savona e la sua provincia hanno la maglia nera per numero di morti rispetto agli abitanti”.
“Si tratta – spiegano i sindacalisti – di una situazione insostenibile e drammatica, una emergenza nazionale non più sostenibile, Il governo, anziché aumentare il numero degli ispettori e le ispezioni sui luoghi di lavoro, le risorse agli organi di vigilanza e agli enti preposti, la formazione e la prevenzione, deregolamenta – concludono Bello e De Andreis – il sistema degli appalti e dei subappalti e non destina nulla a nuovi investimenti”.
E.G.