Il 6 maggio riprendono le trattative per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. La notizia non è di poco conto, anche se l’attenzione che i media le hanno riservato è stata molto stringata, al limite del silenzio stampa. Il che la dice lunga sulla centralità che i temi delle relazioni industriali, ma possiamo dire anche del lavoro, hanno ormai nella nostra società.
Il fatto che le trattative riprendano è però una notizia importante, dopo l’interruzione del confronto e dopo lo sciopero generale di tutta la categoria. Ma non si deve credere che la via sia adesso spianata, che arrivare a un accordo sia affare di poco conto. Le posizioni delle due parti, a quel che si è capito, non si sono modificate sostanzialmente. La riuscita dello sciopero, riconosciuta anche indirettamente da Federmeccanica, considerando il comunicato emesso al termine della giornata, ha certamente influito sugli umori, ma non in modo tale da cambiare l’atteggiamento di fondo. E’ cresciuta, questa sì, la consapevolezza dell’importanza di un accordo, da tutte e due le parti, e questo è un dato positivo che certamente peserà anche in futuro.
Ha anche pesato l’indicazione di Maurizio Stirpe come vicepresidente di Confindustria per le relazioni industriali. Stirpe, nello schieramento confindustriale, viene indicato come una colomba, non certo un falco, e se la scelta è caduta su di lui questo può essere un segnale di distensione da parte della confederazione degli industriali verso il sindacato in generale. La presidenza di Vincenzo Boccia in realtà si preannuncia abbastanza debole, considerando che non è stato in grado di superare la spaccatura che si era evidenziata al momento della sua designazione. Giovedì, nel voto sulla squadra e il programma di Boccia, il Consiglio generale di Confindustria ha riproposto quasi lo stesso schieramento della prima votazione, marcando l’esistenza di due partiti dentro Confindustria, tra loro abbastanza distanti. Come del resto era occorso a Giorgio Squinzi, che infatti ha sempre sentito il peso di questa divisione.
Arrivare all’accordo sul contratto dei metalmeccanici richiederà un lavoro molto intenso, perché le distanze tra le due parti, così rilevanti, possono essersi ridotte, non certo annullate. Da segnalare positivamente c’è che in fin dei conti tutti vogliono o capiscono che è necessario un cambiamento. Federmeccanica, non a caso, parla solo di “rinnovamento” e non di “rinnovo” del contratto. Il sindacato con un po’ meno convinzione, ma Fim, Fiom e Uilm si rendono conto anche loro, tutte e tre, quanto meno della necessità, se non proprio dell’opportunità, di cambiare sistema. Si tratterà quindi di trovare un punto di incontro tra le diverse posizioni, e del resto da sempre gli accordi rappresentano un compromesso tra le posizioni di partenza, tale da consentire a tutti di affermare, una volta raggiunta l’intesa, che la loro parte ha vinto. Non è facile, ma si è sempre fatto così, anche quando i punti di partenza, come questa volta, erano molto distanti.
Soprattutto, si tratta di trovare un diverso meccanismo di gestione della crescita salariale che consenta di favorire la produttività, assicurando però una crescita retributiva più generalizzata di quanto non fosse previsto nelle prime ipotesi avanzate da Federmeccanica. Detta così sembra una cosa semplice, ma tradurla in realtà impegnerà le parti a fondo.
Potrebbe aiutare la consapevolezza, sempre che ci sia davvero, che l’obiettivo delle relazioni industriali in generale –e non solo di questo rinnovo o rinnovamento contrattuale- dovrebbe essere quello di recuperare il valore del lavoro, che non a caso è uno degli slogan scelti dalle tre confederazioni per la festa del prossimo Primo Maggio. Tanti dei problemi che affliggono la nostra economia e soprattutto la nostra società derivano proprio dalla caduta del valore del lavoro.
Una volta la caratteristica di una persona era data innanzitutto dal lavoro che svolgeva: come dimenticare la fierezza con la quale un tornitore affermava la sua qualifica. Era l’affermazione di uno status che non si dimenticava e di cui si era appunto fieri. Si svolgeva un lavoro in una certa azienda e questo connotava positivamente la persona, era sufficiente. Poi il lavoro ha perso il suo valore, è diventato importante non cosa si faceva, ma quanto si guadagnava, le persone sono cambiate, il lavoro ha perso la sua importanza. Il deterioramento dei rapporti sociali e delle identità personali cominciano proprio lì e per questo si rende sempre più necessario un ribaltamento di questi valori, che ridia forza al lavoro. La finanziarizzazione dell’economia e la forza della globalizzazione remano contro, ma l’obiettivo finale non può che essere questo. Se le parti sociali se ne rendessero conto fino in fondo, forse tutto sarebbe più facile.
Settimana negativa per la cantieristica navale: Fincantieri, infatti, ha rotto il tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo, dopo aver presentato una bozza di testo, inaccettabile per i sindacati. Buone notizie invece per la vertenza Panorama Gigli: i sindacati di categoria Fisascat-Cisl, Filcam-Cgil e Uiltucs hanno infatti hanno siglato un accordo per chiudere la procedura di mobilità. Per quanto riguarda il settore delle telecomunicazioni, i sindacati di categoria hanno presentato a Uinindustria-Confindustria una piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto Rai. Infine, Assolombarda e sindacati hanno siglato un accordo sul tema delle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro.
Diario della crisi
Nonostante i numerosi incontri tra il governo e l’azienda, Ibm conferma i 290 esuberi in tutta Italia. Ma dal settore metalmeccanico arrivano altri annunci di licenziamenti collettivi. Il 26 aprile si è tenuto a Trieste lo sciopero dei dipendenti della Wärtsilä, azienda finlandese, contro i 550 licenziamenti previsti in tutto il gruppo. Anche l’altra multinazionale finlandese, la Nokia, ha presentato ad Helsinki il piano di ristrutturazione che in Italia dovrebbe prevedere 219 esuberi, sui 1400 addetti totali, entro il 2017. Nel settore edile, Heidelberg Cement ha presentato il piano industriale che prevede esuberi per 415 dipendenti dell’impianto di Bergamo, a cui se ne aggiungono altri 250 circa negli altri stabilimenti. Per questo motivo, venerdi 29 aprile i lavoratori di Bergamo hanno scioperato in segno di protesta.
Interviste
Massimo Mascini ha intervistato Massimo Pozzi, nuovo segretario regionale della Cgil Piemonte, alle prese con la difficile situazione della regione, tra crisi industriali e rischio povertà per migliaia di persone.
Analisi
Giuliano Cazzola interviene sul tema previdenza e propone una soluzione in quattro punti che punterebbe a mettere in sinergia le politiche per l’occupazione con il riordino del sistema pensionistico.
La nota
Nunzia Penelope riferisce sull’elezione della squadra che affiancherà Vincenzo Boccia alla guida di Confindustria, e in particolare su Maurizio Stirpe, vicepresidente per relazioni industriali: non un “falco”, ma una ‘’colomba” che dovrà ricucire i rapporti col sindacato.
I blogger del diario
Gaetano Sateriale – I veri nodi della riforma dei contratti
Riccardo Sanna – Messaggio dagli Usa: rafforzare il sindacato per uscire dalla crisi
Aldo Amoretti – Soluzione “badante” per la non autosufficienza
Massimo Fiaschi – L’importante è che se ne parli
Loredana Taddei – Donne e lavoro, da Eurostat la solita cattiva notizia
Documentazione
Nella sezione è possibile consultare: il testo dell’accordo di solidarietà di Pam Panorama e l’analisi di aprile del Centro Studi di Confindustria. Inoltre, è possibile visionare il testo dell’accordo contro le molestie nei luoghi di lavoro siglato da Assolombarda e Cgil-Cisl-Uil, il testo del contratto collettivo del settore creditizio ABI e il testo dell’accordo dell’Enoteca regionale del Lazio. Ancora, è possibile consultare i rapporti Istat su occupazione e disoccupazione, sulle retribuzioni contrattuali e sui prezzi al consumo; il rapporto di Bankitalia sulla Stabilità Finanziaria; il testo della piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto Rai. Infine, è pubblicato il testo dell’accordo siglato tra Regione Toscana, Inail e Ufficio scolastico regionale siglato nell’ambito della Giornata mondiale della sicurezza e salute sul lavoro indetta dall’Oil.
Dalla Biblioteca
Questa settimana vi segnaliamo il nuovo libro pubblicato dalla casa editrice Guerini e Associati, Industria 4.0 – Uomini e macchine nella fabbrica digitale a cura di Annalisa Magone e Tatiana Mazali.