“La prima versione del Decreto Correttivo sul nuovo Codice Appalti presenta luci ed ombre rispetto all’impostazione originaria del dlgs. 50/2016. In particolare se vi sono evidenti avanzamenti su diverse materie che riguardano la tutela del lavoro, di cui rendiamo merito al Governo (dalla regolamentazione degli affidamenti nelle concessioni autostradali, all’estensione del Durc per congruità, all’obbligo di inserimento delle clausole sociali), dall’altra registriamo alcuni elementi di arretramento sul tema dei subappalti e della legalità”. Così dichiara Alessandro Genovesi, Segretario Generale della Fillea Cgil.
“Ci riferiamo in particolare al fatto di aver escluso ogni riferimento alla responsabilità dell’operatore economico che partecipa a gare con sub appaltatori condannati in via definitiva; all’abrogazione del riferimento alla determinazione da parte di ANAC di misure sanzionatorie nei casi di omessa o tardiva denuncia obbligatoria delle richieste estorsive e corruttive da parte delle imprese. O ancora di aver tolto tra i criteri per il rating di impresa la regolarità contributiva, ivi compresi i versamenti alle Casse edili”.
“E poi gli interventi sui sub appalti che, dopo il positivo compromesso raggiunto sul 30% complessivo del contratto di lavoro, servizi, forniture da poter sub appaltare, ora – con l’introduzione della specifica per cui “i lavori e le attività ovunque espletate sono quelle poste in essere nel cantiere cu si riferisce l’appalto” – peggiora addirittura quanto previsto dal Dlgs 163/2006, escludendo anche migliaia e migliaia di lavoratori da ogni possibile forma di controllo e di applicazione della responsabilità in solido”.
“In sostanza – continua Genovesi – se capiamo e possiamo anche condividere diverse proposte che vanno nella direzione di semplificare aspetti “ridondanti” del dlgs. 50 e accelerare quindi l’effettiva realizzazione di opere e lavori, anche tenendo conto della crisi e quindi di un’analisi della solidità delle imprese che allarghi i termini temporali del confronto, su alcuni aspetti (legalità e sub appalto) rischiamo al contempo di abbassare la guardia e alla fine di non favorire le imprese più serie, scaricando le contraddizioni sui lavoratori più deboli all’interno della filiera”.
“Come Fillea Cgil ovviamente faremo di tutto per difendere i positivi passi avanti compiuti dal Governo contro ogni tentativo di lobby e poteri forti di svilirne la portata. Al contempo chiediamo al Governo e alle forze politiche di tenere alta la guardia su legalità e trasparenza, a tutela della parte migliore del nostro settore, fatto di aziende, grandi e piccole, che vogliono scommettere sulla qualità e non su altro”.