È in vigore dall’inizio dell’anno e fino al 2004 un nuovo sistema di tariffe doganali preferenziali tra l’Unione europea e i Paesi in via di sviluppo. Con l’obiettivo di migliorare le condizioni sociali del lavoro, l’Unione Europea ha adottato lo speciale regime doganale che prevede un calo dei dazi del 3,5%, rispetto alle tariffe precedentemente in vigore, per i prodotti provenienti dai Paesi in via di sviluppo.
Dopo il via libera dato dai ministri degli Esteri dei Quindici lo scorso 10 dicembre, con il nuovo anno la rivoluzione doganale consentirà di dare nuovo impulso alle relazioni commerciali con i Paesi in via di sviluppo, per i quali l’Ue ha offerto anche una chance in più. Quei Paesi che si impegneranno a dimostrare il rispetto delle 8 convenzioni sulle condizioni dei lavoratori, elaborate dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), riceveranno un ulteriore ‘scontò del 5% sulle tariffe doganali. Di contro, è stato predisposto un sistema di controllo che porterà all’eliminazione di tutti i benefici doganali per quanti non rispetteranno gli impegni. Nel panel dei prodotti interessati dalle nuove norme non rientrano i prodotti tessili e d’abbigliamento provenienti dai paesi poveri, che già godono di una riduzione del 20%.
“Si tratta delle norme più generose mai adottate dalla Commissione europea in favore dei paesi in via di sviluppo”. ha dichiarato il commissario europeo per il Commercio, Pascal Lamy, sottolineando che “si tratta di agevolazioni che incitano al rispetto delle norme fondamentali del lavoro”. Il nuovo sistema, ha aggiunto Lamy, interesserà il 10% delle totali importazioni comunitarie, cioè circa 80 miliardi di euro all’anno.
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu
























