La trattativa per l’Ast di Terni riprende nel pomeriggio, alle ore 16, al ministero per lo Sviluppo economico. A seguito dell’ultimo incontro, quello di giovesì scorso, l’ad Morselli aveva conformato lo sblocco del pagamento degli stipendi, anche se l’azienda ha considerato decaduto il patto integrativo che permetteva agli operai un incremento stipendiale tra i 200 e 250 euro.
Il nuovo piano industriale predisposto dall’Ast e da ThyssenKrupp, che sarà in discussione nel corso dell’incontro odierno, dovrebbe dare le massime garanzie allo stabilimento ternano, in primis gli investimenti per 200 milioni in tre anni, la conferma dell’operatività dei due forni, nessuna vendita dello stabilimento di Viale Brin, ed particolare la riduzione degli esuberi, ciò anche per il numero dei licenziamenti (inizialmente 537) scesi ora attorno a 150, poiché moltissimi operai hanno accolto la proposta dell’Ast di un incentivo all’uscita dal processo produttivo.
Da Terni andranno a Roma soltanto i rappresentanti sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Ugl e, secondo quanto si è appreso, non ci saranno manifestazioni di “sostegno” sotto il ministero. La delegazione incontrerà l’mministratore delegato Lucia Morselli e i vertici del Mise.
Restano aperti i problemi per le società di servizio: per l’Ilserv dovrebbe scattare la cassa integrazione per 200 dei 300 dipendenti, anche se Ast ha comunicato la prosecuzione del rapporto fino al 31 dicembre.
F.P.