“Da settimane la Funzione Pubblica ha avvertito i mezzi di informazione che sta lavorando con il Ministero dell`Economia per mettere a punto la “direttiva madre” sul rinnovo dei contratti. Certo, sarebbe stato meglio se il ministro si fosse confrontato almeno una volta con i sindacati rappresentativi. Comunque sia dovrebbe ormai essere questione di poco siamo curiosi di leggere questa direttiva”. Lo afferma con un comunicato Sandro Colombi, segretario generale Uil Pubblica Amministrazione.
“Visto che la questione economica risulta svilita dall`astruso meccanismo degli anticipi per decreto è chiaro che la parte più interessante del nuovo contratto nazionale finirà per essere quella giuridico-normativa. Sembra dunque che dovremo aspettarci nuove iniziative in materia di valutazione e di meritocrazia. Grande novità, non c`è che dire. E d`altronde un antipasto l`abbiamo già avuto con la direttiva sulla performance emanata a fine novembre.
Ma se questo è il solco tracciato, il nuovo contratto – avverte Colombi – rischia di essere una minestra riscaldata. Riscaldata già troppe volte per essere ancora commestibile. Ma veramente a Palazzo Vidoni c`è ancora qualcuno che crede che sia possibile collegare la retribuzione di produttività alla performance grazie alle pagelline dei dirigenti?”.
“Forse se il ministro Zangrillo ascoltasse la voce dei lavoratori che conoscono per esperienza diretta le ragioni autentiche dei problemi della P.A., la smetterebbe con la retorica del merito e degli aumenti a pioggia. Ma di quale pioggia stiamo parlando? Forse della pioggia acida dell`inflazione che si è mangiata il 15% del valore reale delle retribuzioni dei dipendenti pubblici negli ultimi tre anni?”.
E.G.