“Se la ministra Dadone voleva evitare lo sciopero ci chiamava prima e non per parlare solo di contratto ma anche di assunzioni e sicurezza. È la dimostrazione che la ministra non ha un`idea di investimenti complessivi sul lavoro pubblica e risposte per le emergenze”. Così fonti sindacali rispondono alla convocazione della ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, per giovedì 10 dicembre, il giorno dopo lo sciopero dei servizi pubblici proclamato dai sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, in merito ai rinnovi contrattuali 2019-2021.
Per il leader della Cgil, Maurizio Landini, la mobilitazione dei lavoratori pubblici in programma mercoledì 9 a sostegno della vertenza per il rinnovo dei contratti “allo stato attuale” è confermata, “anche perché dalle dichiarazioni fatte mi pare che le risorse rimangano quelle già stanziate”.
“Il Governo, se avesse voluto, avrebbe potuto convocarci prima, oggi. Di solito convochi prima. Non so cosa succederà nelle prossime ore. Mi limito ad osservare che la convocazione viene dal ministro (Fabiana Dadone, ndr), che sicuramente è un fatto importante, ma non della presidenza del consiglio con cui avevamo discusso 15-20 giorni fa”.
Il numero uno di corso d’Italia ha poi sottolineato che “la nostra categoria non ha indetto la mobilitazione solo per il rinnovo dei contratti, che sicuramente è un tema aperto. Abbiamo chiesto che si facciano assunzioni, che si stabilizzino molti lavoratori precari nella sanità e nella scuola, che si investa di più nella sicurezza e per una vera riforma della pubblica amministrazione. E’ necessario che siano messe maggiori risorse da investire in questa direzione e che il livello di confronto non coinvolga solo le confederazioni, ma anche le categorie. Mi auguro che si possa aprire un confronto vero”.
E.G.