“Il governo ha esaurito la forza propulsiva ed occorre prepararsi ad una mobilitazione generale, considerando anche che la situazione industriale rischia di degenerare”. E’ il giudizio espresso da Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm, in un passaggio del suo intervento al Comitato direttivo dei metalmeccanici attualmente in corso nella sala Buozzi di Via Lucullo a Roma. “Il governo – ha spiegato Palombella- appare sempre più condizionato dalla Lega Nord e da altri gruppi parlamentari, che sfruttano i margini esigui della maggioranza. Del resto perfino la Lega è alle prese con divisioni interne, legate alla lotta di successione a Bossi. In una parola le esigenze del Governo sono profondamente mutate e confliggono con le nostre richieste. Per fare un esempio concreto, mentre due anni fa con un governo forte avremmo avuto successo nel rivendicare il taglio dei costi della politica, oggi ci scontriamo contro la necessità del governo di non scontentare il proprio ceto politico pur di sopravvivere fino a fine legislatura. D’altra parte il consenso verso il governo, anche fra i nostri iscritti, si è ridotto ai minimi termini e di questo noi dobbiamo prendere atto. Sono convinto che il governo Berlusconi abbia oramai esaurito la propria forza propulsiva. Anzi, in questo momento, rappresenta un pericolo. Piuttosto, dobbiamo continuare ad incalzarlo, per evitare che in questa fase si adottino provvedimenti iniqui e si continuino ad attaccare i lavoratori ed i pensionati. Devono convincersi, Cisl e Uil, che il lavoro sin qui svolto è stato sicuramente positivo, ma ora il governo considererà più importante mantenere il rapporto con la Lega, che non con le forze sociali. Dobbiamo scrollarci di dosso questa etichetta che strumentalmente ci hanno cucito e cioè che siamo il sindacato, insieme alla Cisl, che difende il governo. Non è stata mai vera questa accusa. Per questo la riteniamo ingiusta ed ingenerosa. Sia chiaro: non siamo affatto pentiti di ciò che abbiamo fatto fino ad ora. Anzi siamo orgogliosi di aver iniziato una strada delle riforme, ma prendiamo atto che attualmente non ci sono le condizioni per proseguire. La nostra priorità deve restare quella di abbassare i costi della macchina statale, per liberare risorse utili allo sviluppo. E non ci potrà essere una reale crescita se non si ridurranno le tasse per i lavoratori dipendenti ed i pensionati. La nostra confederazione non può abbandonare la vincente intuizione di rivendicare la riduzione delle tasse. Piuttosto dobbiamo prendere atto che il ministro Tremonti non ha rispettato l’impegno di legare l’aumento dell’Iva alla riduzione delle tasse per il lavoro dipendente, vanificando di fatto le richieste che avevamo avanzato nelle tre manifestazioni tenutesi a Roma insieme alla Cisl”. (LF)
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