Continue lettere di contestazione, sanzioni sproporzionate, trasferimenti, orari di lavoro spezzati con lunghe pause: le condizioni di lavoro sono sempre più difficili per gli addetti dei punti vendita nel Lazio.
A tutto questo si aggiunge, da ultimo, la pratica del cosiddetto “test carrello”: una procedura nata a scopo formativo e che invece viene illegittimamente utilizzata come forma di controllo ai fini disciplinari, prevedendo l’occultamento di merce nei carrelli da parte del personale ispettivo, per poi contestare irregolarità ai cassieri.
“Le lavoratrici e i lavoratori dicono no a questa gestione, ormai non più sostenibile che crea malessere e lede la loro dignità” affermano Filcams Cgil Roma Lazio, Fisascat Cisl Roma Rieti e Uiltucs Roma Lazio. “Per questo diffidiamo l’Azienda dal continuare con questa pratica; chiediamo il ritiro immediato delle sanzioni disciplinari e pretendiamo l’apertura di un confronto sindacale vero e trasparente.” Si sciopera uniti per la dignità e il rispetto sul posto di lavoro.