“Abbiamo segni di debolezza dell’economia europea più persistenti di quelli che ci aspettavamo, ci si attendeva una ripresa trainata dai consumi che non c’è stata”. Lo ha sottolineato il governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta, in collegamento con il comitato esecutivo dell’Abi.
“Soffre soprattutto l’industria per problemi che sono solo in parte congiunturali e in parte strutturali, in alcuni settori c’è un calo della domanda. Prendete il caso dell’auto: le nuove immatricolazioni sono inferiori e l’ingresso massiccio di produttori esteri dalla Cina con prezzi più bassi, ma ciò nonostante le immatricolazioni rimangano più basse”.
Anche nel mercato del lavoro, che rimane pur forte nell’area euro, “iniziamo a vedere qualche segno di indebolimento e una riduzione dei contratti a tempo determinato che sono per le aziende i più facili da ridurre. Questo non deve sorprendere perché quando l’economia si ferma dopo un po’ le aziende cominciano a trarne le conclusioni. Dopo due trimestri di crescita pressoché nulla e di tensioni nel manifatturiero, l’occupazione comincia a dare qualche primo segno di debolezza”, ha evidenziato il numero uno di Bankitalia.
Sul fronte inflazione si sta registrando una riduzione verso il 2% “che per la Bce indica la stabilità dei prezzi”. Tuttavia, spiega Panetta, “sono emersi nelle settimane scorse rischi nuovi per l’economia”.