Il parlamento sloveno ha approvato una legge proposta dal governo di centrodestra uscente per rendere il mercato del lavoro più flessibile e competitivo. “Il mercato del lavoro della Slovenia è molto più rigido che in altri Paesi Ue e gli imprenditori non assumono a lungo termine alla luce dei numerosi ostacoli amministrativi che incontrano” ha detto il ministro del Lavoro Andrej Vizjak, presentando la riforma. “Le norme renderanno il mercato del lavoro più flessibile e ridurrà la sua frammentazione” consentendo agli imprenditori di assumere e licenziare con più facilità.
La riforma, partorita dopo cinque mesi di negoziati con le parti sociali, riduce il preavviso di licenziamento a 80 giorni da 120 e, tra le altre cose, istituisce regole più severe per le indennità di pensionamento. I provvedimenti votati semplificano le procedure di assunzione e licenziamento e introduce il lavoro temporaneo per i pensionati. La riforma, che non ha ottenuto alcun voto contrario, arriva una settimana dopo la sfiducia che ha abbattuto il governo di centrodestra di Janez Jansa.
L’incarico è ora affidato a un volto nuovo del centrosinistra, Alenka Bratusek. Le riforme di lavoro e pensioni, quest’ultima approvata a dicembre, facevano parte del programma del governo Jansa per garantire stabilità a lungo termine alla finanze pubbliche slovene. A dicembre il Parlamento ha approvato una terza norma importante, che prevede la creazione di una bad bank che si faccia carico delle sofferenze delle grandi banche pubbliche del Paese. Ma oggi la legge è a rischio, perchè i partiti di opposizione che l’hanno contestata dovrebbero entrare a far parte della nuova coalizione di governo. (LF)


























