Approvando la relazione di Carlo FATUZZO (PPE/DE, I) sulla riforma delle pensioni, il Parlamento ha sottolineato la necessità di garantire il diritto alla pensione, consentendo a ogni persona ritirata dal lavoro di vivere in modo dignitoso e autonomo. Sebbene la questione del finanziamento e dell’organizzazione dei sistemi previdenziali sia di competenza statale, l’introduzione del metodo aperto di coordinamento – sostenuta dai deputati – dovrebbe agevolare un approccio integrato per garantire nel lungo termine pensioni adeguate e sufficienti, fermo restando il principio di sussidiarietà.
Il metodo aperto di coordinamento prevede l’individuazione di obiettivi comuni da attuare attraverso strategie di politica nazionale. Esso consiste inoltre nello scambio delle migliori esperienze e nell’attuazione di monitoraggi periodici sulla base di indicatori concordati a livello europeo. Ritenendo che in tale metodo vi sia una carenza di elementi democratici, i deputati chiedono tuttavia che il Parlamento, l’opinione pubblica e le parti sociali siano associate al processo.
L’Assemblea invita gli Stati membri a mantenere un sistema previdenziale ben funzionante e a perseguire attivamente la strategia di Lisbona attraverso un approccio graduale. All’Esecutivo si chiede, invece, di distinguere con chiarezza i sistemi previdenziali collettivi da quelli individuali, promuovendo con vigore il primo tipo attraverso le varie politiche dell’Unione.
I deputati invitano il prossimo Consiglio europeo a prendere decisioni concrete relative al contenuto e al calendario del metodo di coordinamento. I Quindici sono chiamati a presentare le loro strategie nazionali entro il mese di settembre 2002, dopo aver consultato tutte le parti interessate. Essi dovranno anche definire gli indicatori ed i conseguenti meccanismi per valutare le riforme e la modernizzazione dei rispettivi sistemi pensionistici.
L’Assemblea esorta poi l’Esecutivo a organizzare e sostenere, d’intesa con gli Stati membri, campagne d’informazione e di formazione sull’evoluzione della riforma dei sistemi pensionistici. Dal canto suo, la Commissione dovrebbe attuare una serie di studi, in particolare sull’esclusione sociale e sulla gestione delle pensioni. Inoltre, il Parlamento chiede che l’Esecutivo realizzi un confronto tra i vari sistemi previdenziali dell’Unione europea ed elabori studi sul funzionamento e sull’impatto, in termini di sostenibilità e sicurezza, dei vari modelli di sistema previdenziale.
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