“Le prospettive dell`economia italiana per l`anno in corso ci preoccupano come dimostrano i dati diffusi dall`Istat. Purtroppo, per i settori che ci riguardano, il rallentamento delle aspettative sui livelli produttivi dell’intera area euro incide negativamente, e ancor di più degli anni passati, sulle scelte di investimento delle imprese. Calano investimenti e cresce poco la ricchezza del Paese. Così non va e soprattutto l`industria manifatturiera ne risente”. Così Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, al suo arrivo a Vienna per prender parte ai lavori del quattordicesimo congresso della confederazione europea dei sindacati, ha commentato il dato di crescita dello 0,3% riguardante il Pil nel 2019 secondo le previsione dell`Istituto nazionale di statistica.
“Si tratta – ha continuato Pirani – di una percentuale irrisoria che ci condanna ad essere il fanalino di coda dei Paese europei a livello di crescita economica. Ci vorrebbe una dose massiccia di investimenti pubblici e privati a favore dell`industria, rispetto alla sconfortante decelerazione oggi prevista. E, poi, ci vorrebbero meno tasse sul lavoro e buste paga più robuste per i lavoratori. Mai come ora imprese e sindacati devono unire le forze per fare uscire il Paese dal guado della stagnazione”.
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