Nel giro di ricognizione che sta svolgendo in questi giorni in Italia per verificare l’attuazione del Pnrr, la delegazione della Commissione Ue ha incontrato anche i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Al termine dell’incontro, i sindacati hanno manifestato, sia pure con toni diversi, la preoccupazione per i ritardi che si stanno registrando. La Cgil, per bocca del segretario Christian Ferrari, denuncia ‘’un grave stallo’’: “preoccupano i ritardi e l’incertezza sulle prossime scadenze che rischiano di mettere in discussione, oltre alla terza rata non ancora erogata, anche la quarta e la quinta, in un anno clou come il 2023 che, in base alla programmazione stabilita, prevede il picco di fondi per realizzare gli investimenti previsti”, afferma Ferrari. Una impasse aggravata ‘’dalla totale assenza di trasparenza” sulla revisione del piano e dal mancato coinvolgimento delle parti sociali: “Continuiamo a denunciare la mancanza di una governance partecipata e di un confronto strutturato, preventivo e continuativo come quello previsto da protocolli e norme tuttora vigenti”.
Inoltre, aggiunge Ferrari, “Siamo d’accordo sulla necessaria complementarità tra il Pnrr e i Fondi strutturali, ma non a sovrapposizioni e confusioni”. Infine “come attestato da ultimo da Anac”, le troppe deroghe e i mancati controlli “stanno compromettendo un vincolo fondamentale: quello del 30% di assunzioni di giovani e donne. Una clausola che non può non essere rispettata, come quella di destinare almeno il 40% di investimenti al Mezzogiorno”. “Non possiamo mettere in discussione obiettivi strategici per l’Italia e l’Europa: dalla transizione green a quella digitale, alla riduzione delle disuguaglianze e dei drammatici divari territoriali. Il futuro del Paese – conclude Ferrari – non può essere compromesso dai ritardi e dalle forzature del Governo”.
Ugualmente preoccupata la Cisl, ma con toni più fiduciosi sull’esito positivo della faccenda Pnrr. Il segretario Ignazio Ganga afferma di valutare ‘’positivamente’’ l’incontro con gli esponenti della Commissione Europea, esprimendo la convinzione che “aggiustamenti” del PNRR siano necessari”, aggiungendo tuttavia che ‘’il piano non deve essere stravolto’’ e che i ritardi debbano essere recuperati rapidamente. Anche la Cisl, come la Cgil, chiede che la governance del Pnrr sia ‘’fortemente partecipata dalle parti sociali’’, nonché la necessità che le riforme del Piano rispettino condizionalità sociali, “a partire dagli incrementi occupazionali connessi all’attuazione dello stesso, soprattutto di giovani e donne e rispettando i vincoli di destinazione delle risorse a sostegno del Mezzogiorno”. Una disponibilità, quella al confronto con le parti sociali, che Ganga registra ‘’positivamente’’ da parte della Commissione, “per un’attuazione condivisa e partecipata del PNRR”. L’auspicio della Cisl è che “si arrivi rapidamente all’erogazione della terza rata di finanziamento attesa dal nostro Paese”, conclude Ganga.