“Esprimiamo più di qualche dubbio sulla rimodulazione dei progetti del Pnrr, a partire dalla questione del dissesto idrogeologico sino a quelle relative agli alloggi per gli studenti universitari e alle opere infrastrutturali definanziate”. Così la segretaria confederale della Uil, Ivane Veronese, dopo la rimodulazione di alcuni obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza da parte del governo e la rinuncia a 16 miliardi destinati all’efficientamento energetico e alla messa in sicurezza del territorio.
“Tra l’altro, questa rimodulazione conferma i ritardi nella messa a terra dei progetti – ha proseguito Veronese – e non risolve l’annoso problema delle istituzioni di fare spesa per investimenti in “tempi europei”. Non ci stancheremo di ripeterlo: servono assunzioni stabili nella pubblica amministrazione centrale e locale in grado di programmare e spendere l’enorme “tesoretto” dei fondi europei e nazionali costituito dal PNRR e dai fondi per la coesione europei e nazionali”.
“Attendiamo – ha concluso la sindacalista – di essere coinvolti in un confronto vero e non formale. Adesso, condividendo appieno le sagge parole del Presidente della Repubblica: “pancia a terra e al lavoro”.
tn