“Hanno tentato il colpo di teatro, ma hanno trovato il teatro vuoto’’. Cosi la Slp Cisl commenta lo sciopero indetto da Cgil e Uil a Poste Italiane. “Doveva essere il “grande sciopero generale, dovevano “fermare il Paese, bloccare il servizio universale, chiudere gli uffici, lanciare un messaggio forte e chiaro. Il risultato? Un flop clamoroso”, sottolinea Raffaele Roscigno, segretario generale del Slp Cisl. Per Rescigno, “solo il 6,5% dei lavoratori ha aderito allo sciopero”, e questo malgrado ‘’il ponte del 2 giugno, che avrebbe potuto aiutare’’. Un dato “oggettivamente irrisorio, che dimostra in maniera inequivocabile come le lavoratrici e i lavoratori di Poste Italiane, abbiano scelto la serietà, il senso di responsabilità, il rispetto per il servizio pubblico e gli accordi sindacali da noi sottoscritti. I proclami roboanti dei leader sindacali si sgonfiano davanti ai numeri reali. I lavoratori non si sono fatti strumentalizzare da chi vuole trasformare Poste in un terreno di scontro ideologico per meri fini politici. SLP CISL, come sempre, resta sul campo con serietà e responsabilità, lavorando per soluzioni concrete ai problemi reali, non per slogan ad effetto buoni solo per i talk show”.
“Ancora una volta si conferma che la propaganda non paga: i lavoratori di Poste scelgono la responsabilità, il servizio ai cittadini e la tutela del proprio lavoro, respingendo iniziative costruite più per visibilità sindacale che per reali interessi dei dipendenti”, insiste una nota congiunta firmata ancora da Silp Cisl, con Confsal, Failp e Ugl Comunicazioni, che aggiunge: “nelle prossime settimane apriremo il confronto con l’Azienda per avviare la trattativa sul Premio di Produzione, con l’obiettivo di garantire ai lavoratori il giusto riconoscimento economico per l’impegno e i risultati raggiunti”.
Pronta la replica di Slc Cgil e Uil Poste, che parlano di “perfetta riuscita di questa bellissima giornata di mobilitazione”, spiegando che “mentre lo sciopero è ancora in corso, e molti lavoratori devono ancora decidere se prendere o non prendere servizio, alcune organizzazioni sindacali sparano cifre a caso sminuendo i dati di partecipazione”. Secondo Slc e Uilposte, “i primi dati sulla partecipazione parlano di migliaia di uffici Postali chiusi, e di un’adesione massiccia alla mobilitazione. Inoltre questo sciopero un primo risultato lo ha già ottenuto: siamo stati convocati dall’Ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante, il 26 giugno. In attesa dei dati definitivi possiamo dire che oggi è stata una splendida giornata di partecipazione democratica, ben oltre le aspettative. Domani, con il dato conclusivo, potremo fare valutazioni più puntuali. Intanto possiamo dire, senza tema di smentita, che chi pensava di silenziare il dissenso è rimasto deluso. Forse a questo è dovuta la reazione scomposta di alcune prese di posizione, false e pretestuose, che denotano solo nervosismo”.
E rivolgendosi a Poste Italiane, che “potrà misurare i dati effettivi di adesione allo sciopero”, i due sindacati affermano che “questo è solo l’inizio. L’azienda deve sapere che se non ci sarà un netto cambio di rotta rispetto al recente passato ci saranno altre giornate come questa. La democrazia è partecipazione, e chi denigra lavoratrici e lavoratori che manifestano per i propri diritti dovrebbe farsi un esame di coscienza, a prescindere dalle legittime divergenze di opinioni”.
Sulla questione trasparenza dei dati sull’adesione concorda anche la Silp Cisl: “Sarebbe necessario, anche ai fini della massima trasparenza per l’opinione pubblica e di correttezza nei rapporti con tutti i sindacati, che Poste Italiane comunichi ufficialmente i dati relativi alle adesioni dello sciopero nazionale oggi proclamato solo da Cgil e Uil nel gruppo Poste”, replica infatti Roscigno. “A chi oggi, nervosamente, prova a raccontare numeri di fantasia per confondere lavoratori e opinione pubblica, rispondiamo molto semplicemente: attendiamo i dati ufficiali dell’azienda e che Poste Italiane dovrà rendere pubblici. I lavoratori hanno il diritto di conoscere la verità”.
“Noi -spiega il sindacalista cislino- abbiamo espresso un giudizio assolutamente negativo su questo sciopero che ha avuto, secondo le nostre prime rilevazioni, adesioni scarsissime in tutte le regioni d’Italia. Ma tocca ora anche al gruppo Poste Italiane certificare la percentuale precisa di lavoratori che oggi ha incrociato le braccia nei vari turni, come fanno tutti i datori di lavoro pubblici e privati in occasione di altri scioperi. Basta omertà. Serve serietà e rispetto nei confronti di tutti i lavoratori, senza mistificazioni e senza propaganda”.