• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
venerdì, 5 Dicembre 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Il richiamo della foresta di Giorgia

    Dalle banche alla cultura, fino alla Rai, la strategia della destra è assicurarsi tutta la posta

    Dl Lavoro, Schlein al convegno della Filcams: l’ideologia del governo è rendere più fragili i lavoratori

    La partita complicata di Elly, più difficile battere Meloni che Berlusconi 

    Lavorare poco per lavorare tutti: ma in Italia potrebbe funzionare?

    Europa e deindustrializzazione, la fabbrica non abita più qui

    Prescrizione, la norma sarà nel ddl anticorruzione

    CAE, inglese obbligatorio e niente interpreti: la Cassazione boccia la strategia Sofidel come antisindacale

    Il mondo all’indietro del governo Meloni

    Meloni, l’attacco a Mattarella e la strategia per resistere al referendum

    Oro alla Patria

    Oro alla Patria

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Ex Ilva, dopo l’incontro al Mimit riparte Genova, i lavoratori festeggiano. Silvia Salis: c’è un impegno del commissario, ma la nostra preoccupazione non è finita

    Ex Ilva, dopo l’incontro al Mimit riparte Genova, i lavoratori festeggiano. Silvia Salis: c’è un impegno del commissario, ma la nostra preoccupazione non è finita

    Fmi, economia italiana in crescita per il 2018, +1,5%

    Emergenza salari, il Rapporto della Fdv – Cgil: in tre anni 6.400 euro in meno, un ‘’taglio” sulle buste paga da duemila euro l’anno

    Al via l’udienza Consulta su Porcellum

    Curare la democrazia: il convegno di Spi Cgil e Fondazione Iotti sullo stato della partecipazione in Italia. L’astensionismo grande male contemporaneo

    inl

    Ispettorato nazionale del lavoro, la retromarcia del ministero: ritirata l’ipotesi di accorpamento. E intanto l’ente veleggia verso una nuova riorganizzazione

    Istat, rallenta fatturato servizi, +0,1% nel terzo trimestre

    Call center Enel, sindacati: sciopero il 9 gennaio

    4.Manager, Cuzzilla: serve una nuova cultura industriale e lavorare su tutta la filiera produttiva

    4.Manager, Cuzzilla: serve una nuova cultura industriale e lavorare su tutta la filiera produttiva

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Il rapporto di ricerca sulla questione dei salari a cura della Fondazione Giuseppe Di Vittorio

    Il rapporto Istat sulle prospettive per l’economia italiana – Anni 2025-2026

    I dati Istat sul commercio al dettaglio – Ottobre 2025

    Operai idraulico forestali, siglato il rinnovo del contratto 2025-2028

    Operai idraulico forestali, siglato il rinnovo del contratto 2025-2028

    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa San Paolo, sindacati: raggiunto l’accordo sul fondo sanitario

    Penne e Spazzole, presentata l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto

    Industria Penne e Spazzole, sindacati: avviata la trattativa per il rinnovo del contratto

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Il richiamo della foresta di Giorgia

    Dalle banche alla cultura, fino alla Rai, la strategia della destra è assicurarsi tutta la posta

    Dl Lavoro, Schlein al convegno della Filcams: l’ideologia del governo è rendere più fragili i lavoratori

    La partita complicata di Elly, più difficile battere Meloni che Berlusconi 

    Lavorare poco per lavorare tutti: ma in Italia potrebbe funzionare?

    Europa e deindustrializzazione, la fabbrica non abita più qui

    Prescrizione, la norma sarà nel ddl anticorruzione

    CAE, inglese obbligatorio e niente interpreti: la Cassazione boccia la strategia Sofidel come antisindacale

    Il mondo all’indietro del governo Meloni

    Meloni, l’attacco a Mattarella e la strategia per resistere al referendum

    Oro alla Patria

    Oro alla Patria

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Ex Ilva, dopo l’incontro al Mimit riparte Genova, i lavoratori festeggiano. Silvia Salis: c’è un impegno del commissario, ma la nostra preoccupazione non è finita

    Ex Ilva, dopo l’incontro al Mimit riparte Genova, i lavoratori festeggiano. Silvia Salis: c’è un impegno del commissario, ma la nostra preoccupazione non è finita

    Fmi, economia italiana in crescita per il 2018, +1,5%

    Emergenza salari, il Rapporto della Fdv – Cgil: in tre anni 6.400 euro in meno, un ‘’taglio” sulle buste paga da duemila euro l’anno

    Al via l’udienza Consulta su Porcellum

    Curare la democrazia: il convegno di Spi Cgil e Fondazione Iotti sullo stato della partecipazione in Italia. L’astensionismo grande male contemporaneo

    inl

    Ispettorato nazionale del lavoro, la retromarcia del ministero: ritirata l’ipotesi di accorpamento. E intanto l’ente veleggia verso una nuova riorganizzazione

    Istat, rallenta fatturato servizi, +0,1% nel terzo trimestre

    Call center Enel, sindacati: sciopero il 9 gennaio

    4.Manager, Cuzzilla: serve una nuova cultura industriale e lavorare su tutta la filiera produttiva

    4.Manager, Cuzzilla: serve una nuova cultura industriale e lavorare su tutta la filiera produttiva

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Il rapporto di ricerca sulla questione dei salari a cura della Fondazione Giuseppe Di Vittorio

    Il rapporto Istat sulle prospettive per l’economia italiana – Anni 2025-2026

    I dati Istat sul commercio al dettaglio – Ottobre 2025

    Operai idraulico forestali, siglato il rinnovo del contratto 2025-2028

    Operai idraulico forestali, siglato il rinnovo del contratto 2025-2028

    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa San Paolo, sindacati: raggiunto l’accordo sul fondo sanitario

    Penne e Spazzole, presentata l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto

    Industria Penne e Spazzole, sindacati: avviata la trattativa per il rinnovo del contratto

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Rubriche - Poveri e ricchi - Quanto può durare la magica intesa tra il nostro debito e i mercati

Quanto può durare la magica intesa tra il nostro debito e i mercati

di Maurizio Ricci
14 Marzo 2024
in Poveri e ricchi
La stagnazione dell’economia italiana fa volare lo spread a 300

Miracolo! Ma quanto dura? Il miracolo in questione è l’inattesa luna di miele fra i titoli del debito pubblico italiano e i mercati finanziari che, in barba alle vaste schiere di pessimisti, sta facendo recedere sempre più lontano lo spettro che, da sempre o quasi, accompagna tutti i governi italiani: lo spread. E’ la differenza fra il rendimento che offre il Bund, il titolo tedesco a 10 anni, e quello che deve garantire, per trovare compratori, il suo omologo italiano, il Btp. Questa differenza viene considerata, un po’ da tutti, il termometro della credibilità e della affidabilità della finanza pubblica italiana, che ogni anno, per colmare i suoi deficit, deve trovare sul mercato chi è disposto a prestarle un 360 miliardi di euro, invece di darli al solido tedesco. Nel momento più nero – governo Berlusconi, anno 2010 – lo spread arrivò alla vertiginosa quota 500 (ovvero, il Btp doveva offrire 5 per cento in più, rispetto al Bund).

Evitata la catastrofe, grazie al “whatever it takes” di Draghi, lo spread è ridisceso, continuando, però, a ballare intorno alla zona che la Banca d’Italia ritiene pericolosa, cioè oltre quota 200. La stretta del Covid ha inizialmente inasprito i timori, Mario Draghi, questa volta a Palazzo Chigi, li ha poi dissolti: spread a 90. E’ durato, tuttavia, poco: con la caduta di Draghi, lo spread ha ripreso a salire verso la zona pericolo.

I pessimisti avevano solide ragioni per temere che, a questo punto, la situazione sfuggisse di mano al nuovo governo. L’economia italiana, dopo il rimbalzo post Covid, si è praticamente arenata, facendo saltare tutte le rosee previsioni del governo sugli spazi della finanza pubblica. Disavanzo in aumento, debito inchiodato al 140 per cento del Pil, tassi (e, dunque, costo del debito) in salita, la Bce che, in più, fa mancare i suoi acquisti a stabilizzare il mercato, il superbonus che dinamita i conti, i rapporti con Bruxelles – visto il rifiuto italiano del Mes – quanto meno faticosi. Tutti ingredienti di una ricetta di crisi.

E, dunque? E dunque, a sorpresa, ecco lo spread italiano veleggiare, invece, gloriosamente a quota 120, che solo Draghi ha saputo far meglio. Che succede? Le preoccupazioni dei pessimisti, cariche di pregiudizi verso i sovranisti, erano infondate? Niente affatto. Tutto vero. Ma il contesto è cambiato abbastanza da tacitarle, almeno per ora. Vediamo, punto per punto, dove e come è cambiato il quadro.

1) Il governo Meloni si è trovato in eredità un nuovo strumento di difesa europeo. Nel luglio 2022, al tramonto del governo Draghi, i falchi della Bce ottennero il via libera alla brutale stretta dei tassi contro l’inflazione, in cambio della creazione di un nuovo meccanismo (Tpi, Transmission Protection Mechanism) che consentiva a Francoforte di intervenire a salvare governi in difficoltà sui mercati. C’erano già le Omt – le operazioni di mercato – volute da Draghi nel suo periodo alla Bce, ma quelle operazioni richiedevano un preventivo intervento degli altri governi attraverso il Mes. Il Tpi, invece, scatta a giudizio discrezionale della stessa Bce, una indicazione vaga che – anche se i nemici del nuovo Mes non se ne accorgono – offre opportunità più favorevoli.

2) Sotto questo ombrello, il governo di destra sta facendo quello che fanno i governi di destra: taglia le tasse (in Italia questo taglio assume tradizionalmente la veste di condoni e facilitazioni agli evasori) e taglia garanzie e sussidi del welfare. Ma ai mercati poco importa se la destra fa la destra: ciò che conta è che, pur scavalcando i paletti comunitari, la gestione Giorgetti non sta sfondando i conti, fino ad allarmare, grazie anche alla pausa preelettorale, i censori di Bruxelles.

Ci sono anche motivi specificamente tecnici.

3) Adesso che la Bce ha rovesciato la sua politica e, invece di comprare i Bund, li vende, gli stessi Bund – così appetiti dagli investitori – non sono più tanto scarsi e, dunque, il prezzo scende.

Contemporaneamente, i Btp italiani, nel momento in cui gli operatori si aspettano che la Bce cominci a ridurre i tassi, offrono rendimenti vantaggiosi.

Ma c’è anche il soccorso – del tutto involontario – proprio della Germania, privata del ruolo di cocca del mercato.

4) La crescita italiana è ormai asfittica: più 1 per cento nel 2023. Ma la Germania sta peggio: meno 0,3 per cento. Quest’anno, la Germania si riprenderà con un più 0,4 per cento. Ma per l’Italia si prevede un più 0,6 per cento. Il risultato è che il deficit italiano è più alto, ma dovrebbe scendere più in fretta di quello tedesco. E noi abbiamo il volano dei quasi 200 miliardi di euro del Pnrr europeo, mentre i tedeschi sono strozzati dal blocco al proprio debito pubblico, che si sono imposti da soli.

Tutto questo, tuttavia, non basta a spiegare perché siamo riusciti ad assorbire, senza innescare lo spread, la inversione a U della Bce, passata dal comprare 40 miliardi di euro di Btp (2022) a venderne per 30 miliardi (2023). Paradossalmente, ci ha aiutato proprio l’aumento dei tassi di interesse.

5) A chiudere il buco, infatti, sono accorse le famiglie italiane (statisticamente, questo comparto comprende anche le piccole imprese) ingolosite, dopo anni di magra, da rendimenti super (4 per cento) dei Btp. Ed ecco che queste famiglie, che, nel 2022, avevano comprato titoli di Stato per non più di 50 miliardi di euro, ne hanno rastrellato oltre 120 miliardi nel 2023. E lo stesso vale per i sofisticati operatori esteri: avevano venduto 65 miliardi di euro di Btp nel 2022, ne hanno comprato oltre 40 miliardi nel 2023.

Il punto è: siamo di fronte ad una svolta o ad una bonaccia temporanea? I pessimisti sono stati smentiti, ma essere ottimisti è difficile. La situazione economica italiana resta precaria: la crescita è sempre minima, il disavanzo troppo alto, il debito inscalfibile. Il confronto con la Germania può migliorare la percezione, ma le percezioni sono labili e uno stormir  di fronde può cancellarle. E i tempi della politica economica vanno in senso opposto a quanto ci servirebbe. Perché le manovre sui tassi esplichino fino in fondo tutta la loro influenza sull’economia occorrono circa 18 mesi, dicono i tecnici. Quindi, visto che la corsa si è appena fermata, fino a metà 2025. Secondo la Banca d’Italia, infatti, la stretta al credito è circa a due terzi del suo cammino. Per lo stesso motivo, il taglio dei tassi in vista a giugno avrà l’effetto di rilancio dell’economia solo più avanti (diciamo a fine 2025). In altre parole, 2024 e 2025 saranno ancora anni di recessione.

Ma gli effetti sulla finanza sono, intanto, molto più immediati. Gli operatori professionali possono ancora apprezzare un vantaggio di rendimento fra Bund e Btp. Ma per le famiglie, tassi di interesse dei Btp non più al 4, ma al 2 per cento spengono gli appetiti (e le percezioni). E ripropongono il problema: se, dopo la Bce, disertano anche le famiglie, chi compra 360 miliardi di euro di titoli del Tesoro?

Maurizio Ricci

Maurizio Ricci

Maurizio Ricci

Giornalista

In evidenza

Fmi, economia italiana in crescita per il 2018, +1,5%

Emergenza salari, il Rapporto della Fdv – Cgil: in tre anni 6.400 euro in meno, un ‘’taglio” sulle buste paga da duemila euro l’anno

5 Dicembre 2025
Ikea, sindacati: adesione massiccia alla giornata di sciopero, i lavoratori non arretrano

Ikea, sindacati: adesione massiccia alla giornata di sciopero, i lavoratori non arretrano

5 Dicembre 2025
Ilva, Fiom: da Arcelor Mittal ok ad accordo di programma su Genova

Ex Ilva, impegno del commissario per la ripartenza della linea dello zincato a Genova. Operai in festa. Fiom: buone notizie, ma i problemi non finiscono

5 Dicembre 2025
L’evasione fiscale: un fenomeno ancora da interpretare

Economia, Istat: Pil in crescita +0,5% nel 2025, sale a +0,8% nel 2026. Disoccupazione stabile, ma a settembre retribuzioni -8,8% rispetto al 2021

5 Dicembre 2025
Federmeccanica: la ripresa c’è, ma è ancora troppo lenta

Censis: l’industria va a rotoli, ma le aziende di armamenti vivono un vero boom

5 Dicembre 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi