La Uil apre a una legge per misurare la rappresentanza, tema da tempo sostenuto dalla Cgil e che trova pero’ da sempre totalmente contraria la Cisl. La decisione arriva dall’esecutivo nazionale, secondo il quale un eventuale intervento legislativo di sostegno a quanto definito negli accordi interconfederali del 14 gennaio 2016, sottoscritti da Confindustria e sindacati, potrebbe “dare un ulteriore impulso al sistema”.
In questa ottica la confederazione guidata da Pierpaolo Bombardieri sostiene “un intervento legislativo sulla rappresentanza e rappresentatività di sostegno ai contenuti degli accordi interconfederali; una misurazione della rappresentanza di tutti i soggetti, incluse le organizzazioni datoriali; un intervento normativo che preveda l’obbligatorietà per le aziende di comunicare coloro che sono iscritti alle organizzazioni sindacali; un sistema legislativo che stabilisca che nelle aziende al sotto dei 15 dipendenti si costituisca una rappresentanza dei lavoratori, prediligendo le Rsu alle Rsa, e nelle realtà polverizzate di avere la elezioni/nomina di una figura come il delegato di bacino; un regolamento che stabilisca i principi e le regole per le elezioni telematiche delle rappresentanze sindacali”.
Secondo il segretario generale Bombardieri “sulla rappresentanza è necessario intervenire, considerando che gia esiste un sistema simile nel settore pubblico, dove i dati sono certificati dall’Aran. Lo stesso meccanismo deve essere utilizzato nel settore privato in base a un accordo con la supervisione dell’Inps. “Chiediamo al governo e alla politica di fare una legge di sostegno che ratifichi questo accordo, che chiarisca chi ha la possibilità di sottoscrivere i contratti”, ha detto Bombardieri.
Il numero uno della Uil si è soffermato anche sulla proposta della Cisl sulla partecipazione. “Potrebbero camminare insieme – ha affermato – l’abbiamo sempre sostenuta, ma non nei Cda. Sosteniamo un sistema duale, che riguarda i consigli indirizzo e vigilanza”
Bombardieri ha aggiunto che serve “assolutamente la validità erga omnes dei contratti. Pronti a discutere dell’applicazione dell’articolo 39 della Costituzione”.